Kernel Festival Messina ed è immergersi in un sogno di luci e suoni

di Marta Cutugno

Venerdì 4 e ieri sabato 5 settembre, l’onda artistica del Kernel Festival ha ‘investito’ Messina. L’evento – direttore artistico è Marcello Arosio,  pubbliche relazioni curate dalla New Moda – è stato organizzato dal gruppo ATS composto da Comune di Messina – capofila (Assessorato alla Cultura), GTS Consulting Srl, Grafo Editor Srl, Europrogetti & Finanza Srl e Sud Dimensione Servizi Srl, in collaborazione con AreaOdeon, in occasione della rassegna sperimentale Ottoeventi per il Centro di Competenza per lo sviluppo di servizi culturali e turistici nel campo dell’arte e dell’architettura contemporanea. Per la prima volta nel Sud Italia, 30 artisti provenienti da ogni parte d’Europa, si sono esibiti in spettacoli di audiovisual mapping, installazioni di luce e concerti dal vivo. La kermesse, all’insegna della sperimentazione, ha piantato le sue tende in tre punti diversi della città – Piazza Duomo, Cittadella Fieristica e Palacultura – con un programma ben organizzato ed uguale per entrambe le date. Un grandissimo successo che ha registrato, nelle due serate, più di 7000 presenze.

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Ad aprire il Festival, i Public Talks: a partire dalle 16:00, presso il Palacultura Antonello, sono stati allestiti tavoli tecnici e laboratori con gli artisti coinvolti per approfondire – attraverso dibattiti e proiezioni audio-video animate – le tecniche digitali impiegate nelle performance Kernel.

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In prima serata – e con due spettacoli, il primo alle 21:30, con replica alle 22:30 – Piazza Duomo è diventata teatro di Audiovisual Mapping, particolare e complessa tecnica di videoproiezione che, in perfetta sincronia con la musica, crea effetti di grande impatto visivo. Un inquantificabile numero di persone si è concentrato in piazza per rivolgere emozione e sguardo verso la facciata della basilica cattedrale che ha letteralmente preso vita, animata da un vortice di luci e suoni. Estremamente complicato riproporre con le parole la grandezza dello spettacolo: otto cortometraggi curati da otto diversi gruppi artistici, alcuni già affermati a livello internazionale, altri esordienti nel settore e selezionati da Kernel.

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“Dualism” dei Deltaprocess – con il bene ed il male, due facce dell’essere, in perenne lotta, una corsa di rami e gocce di luce, bolle di inchiostro, scacchi e tasselli a svuotare e riempire spazi; “Asymptote” del gruppo Ouchhh: duplice ritratto artistico della cattedrale, con giochi di volume, per esaltarne i tratti gotici e normanni; Hz_Lab con “Light Elements”: gli elementi vitali, acqua, fuoco e terra ed il loro equilibrio ricomposto in luce; Micron con “Danze di luce”: protagonista un’ombra chiara di donna che vive e fa rivivere l’impianto architettonico; il “Retrogame” dei Videoediv: ricostruzione luminosa di un tavolo da gioco, con tanto di labirinto e pacmans fino al game over; Mira_Pixelshapes con “Disorder”: dissolvenze e spettacolari rotazioni degli elementi architettonici sempre in fuga; “Wysiwyg” di AreaOdeon che, con magistrali sperimentazioni illuminotecniche, è fondato sull’omonimo software di lighting simulation; “Souvenir d’Artista#Messina” dei Glowarp ed il Duomo diviene tela in movimento, ispirandosi ai più grandi, da Picasso a Matisse, dal Surrealismo, qui animato, di Miró al solare ed irriverente Graffitismo di Basquiat, e poi De Chirico, Monet, Pollock in un viaggio nella storia dell’arte moderna e contemporanea avviato dal click di una mano.

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In contemporanea all’Audiovisual Mapping a Piazza Duomo, un altro itinerario sonoro e luminoso attendeva Messina presso la Cittadella Fieristica: alcuni padiglioni dell’ex Fiera hanno ospitato le installazioni di luce e suono curate da AreaOdeon, ricordandoci le potenzialità di un’area che attende nuove valorizzazioni. Ogni visitatore è stato fornito di cuffie wireless per entrare in un mondo parallelo in cui il fascio luminoso ‘esplodeva’ in sincronia perfetta con la musica.

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Il viale di luce era diviso in tre settori: si partiva dalla sicura forza tecnologica del blu, passando per il ‘naturalismo’ delle palme e i versi degli uccelli della zona verde, fino alla veemenza del rosso in uno slancio emotivo che coinvolgeva visibilmente: un’esperienza unica in quel curioso ed affascinante isolarsi dalla realtà per alcuni minuti pur sapendo di essere tutti ‘connessi’ in una sola dimensione.

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Dalle 22:30, la Terrazza a Mare della Fiera è stata anche location di concerti live: sul palco, gli attesissimi “The Field”, “Greg Haines”, il DJ set di Palm Wine, e poi Larry Gus, gli spagnoli Logical Disorder e Las Flores No Lloran e gli italiani Cumino, Milesound Bass; ad aprire la serata i due DJ messinesi Dedos e Davide Patania.

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