Carteggio III: Diego Conticello

Per le festività pasquali Carteggi Letterari si prende una piccola pausa proponendo nuovamente ai suoi lettori i primi 4 carteggi della serie. Buona lettura. […] La Sicilia è sempre stata una casa con il lutto alla porta, e chi lo ha capito è stato costretto a fuggire, per non diventare lui stesso elemento di quel lutto […] e lo ha fatto per una scelta di onestà, non si è rifugiato nell’Eden, ma dove, come uno straniero, può pensare alla sua terra come un sogno e di quel sogno soffrire. Melo Freni Ho sempre ritenuto che gran parte della partita tra … Continua a leggere Carteggio III: Diego Conticello

Carteggio XXVII

Caro Federico, Il fuoco con gli anni si va spegnendo e dovrebbe tornare la misura. Non ci sono date precise per la crescita, né per la misura, io ho sovvertito le regole prevedibili per natura per diverso tempo, ma oggi sono tornata ad essere vecchia, per fortuna, con   autoironia insperata. Riesco ad essere sempre meno “social” anche per questo, per l’esigenza di tornare a esprimermi in linea retta, per estensione, ma soprattutto per elezione e misurata selezione. I social sono dei tritatutto che centrifugano velocemente ogni pensiero e il nostro modo di intendere la comunicazione si va avvilendo sempre più, mutando inevitabilmente al … Continua a leggere Carteggio XXVII

Carteggio X: ARTHMÒS come elogio dell’incompiuto.

Miei cari, pensandovi, pensando all’incontro e a quella bellissima canzone di De Moraes con Endrigo, che mi insegnò il mio caro Francesco e di cui osavo stonacchiare qualche nota di ritorno da Capo D’Orlando in compagnia di Gianluca e Maria Grazia, riflettevo sul fatto che la vita come la poesia altro non sono che “l’arte dell’incontro”. Arte perché non semplice consegna del destino al caso, bensì ARTHMÒS quale necessario impegno e dispendio di energie e volontà perché il caso si faccia destino o, quantomeno, comune percorso fattivo, creativo, condiviso. Ed in questo arthmòs creativo e costruttivo l’incontro non fa che generarsi e rigenerarsi nell’altro, perpetuandosi, rinnovandosi all’infinito. … Continua a leggere Carteggio X: ARTHMÒS come elogio dell’incompiuto.

Carteggio V: Peregrini d’assenza

La letteratura, non so se purtroppo o per nostra fortuna, è diventata in qualche modo la forma di tutta la nostra vita. Credo anche per te. E so che anche per te la letteratura nascondeva sempre molte altre perturbanti e gravi cose dell’anima, che anche a te è piaciuto di guardare a’ poeti come a maestri. Il che è forse molto sbagliato, ma è pur vecchio e dolce difetto, e poi nostro (cosicché non sapremmo condannarlo). Da una lettera di Natalino Sapegno a Guglielmo Alberti, 2 febbraio 1927 Che cos’è più importante? Qual è la ragione, la spinta del dire? … Continua a leggere Carteggio V: Peregrini d’assenza