di Ilaria Grasso
C’è un aspetto della vita che non possiamo né prevedere, né comprendere nella sua interezza : lo stupore. Esso si manifesta nelle più svariate connotazioni che agganciano i nervi scoperti della nostra esistenza. La sua massima efficacia infatti la ottiene sulle nostre mancanze, sui nostri vuoti, sui nostri desideri e le nostra aspettative. Quante volte razionalmente abbiamo tentato di elaborarle o di conviverci ma rimangono sempre lì nel fondo di noi stessi come una patina dura che non ci fa apprezzare e godere la vita in tutte le sue sfumature e che l’arricchiscono di senso. Famularo sceglie con cura le parole del testo quasi per affilarci il pensiero e renderlo più acuminato in modo tale da sfaldare le resistenze della patina ed farci evocare gli effetti della magia della sorpresa dei gesti semplici e degli incontri gentili.
il senso delle cose
lo avverti nella persona gentile
che frantuma l’indifferenza
di un istante
un sorriso
tutto qui
banale
il senso delle cose
quali cose poi
un disordinato
pianificare
la sopravvivenza
e ogni tanto
nelle fratture del progetto
si insinuano le variabili
del disfacimento
una cortesia imprevista
un affetto inaspettato
ricompensa l’equazione
tra lo zero che annienta
e il senso che si sgretola
in un’impenetrabile
raggiera
di possibilità
Da L’INCOSCIENZA DEL LETARGO – Oèdipus Edizioni