#ArnesiDaSuono 23 – Sistro: antico sonaglio a scuotimento

Il sistro è un sonaglio risalente al 3000 circa a.C. Secondo le antiche credenze era utilizzato durante le cerimonie religiose per temerge lontano gli spiriti maligni. Primissime tracce di sistri si collocano nell’ Antico Egitto (ma anche in Palestina e Grecia) con la tradizionale consacrazione alla dea Hathor e alla dea Iside, considerata la madre inventrice dello strumento.

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Si tratta di un idiofono a scuotimento il cui suono indeterminato è generato da dischetti di metallo inseriti in piccole aste metalliche fissate ad un telaio a forma di ferro di cavallo, (nelle regioni mesopotamiche il telaio poteva assumere forma quadrata o trapezoidale) . L’altezza e l’intensità del suono indeterminato (ovvero privo di precisa intonazione) del sistro dipende dal numero, dallo spessore e dalle dimensioni dei dischi metallici inseriti. La struttura è, a sua volta, sorretta da un manico di legno o metallo su cui, molto spesso, si trovano incise immagini sacre e legate a cerimonie e culti tradizionali. Numerose le citazioni bibliche dal Vecchio Testamento, come per esempio nel libro di Samuele 6:5 “5 E Davide e tutta la casa d’Israele festeggiavano dinanzi a Geova con ogni sorta di strumenti di legno di ginepro e con arpe e con strumenti a corda e con tamburelli e con sistri e con cembali“. Tra le altre menzioni, ricordiamo i versi de “L’assiuolo”, la poesia da “Myricae” di Giovanni Pascoli:  “Su tutte le lucide vette / tremava un sospiro di vento;/ squassavano le cavallette / finissimi sistri d’argento”.

Marta Cutugno

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