Si inaugura il Teatro Mandanici a suon di ConcertOpera

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Con una meravigliosa serata di gala, ieri 6 dicembre, si è aperto il sipario del Teatro “Mandanici” di Barcellona Pozzo di Gotto. Struttura di nuova costruzione, l’attuale Mandanici è figlio dell’antico Teatro Comunale inaugurato il 4 Ottobre 1845, secondo per capienza – nella provincia di Messina – solo al Vittorio Emanuele ed intitolato al grande Maestro barcellonese.
Placido Mandanici (1799-1852), esponente della scuola napoletana, fu autore di numerose composizioni per il teatro e balli ad uso della corte: dal 1824 al 1834 fu nominato compositore di musica e direttore dei balli per i regi teatri (S. Carlo e Del Fondo). L’esordio risale al 1825 con l’opera “Le Amadriadi” ma il grande successo giunse nel 1841 alla Scala con l’opera buffa “Il buontempone di Porta Ticinese, ovvero sabato, domenica e lunedì”, su libretto di Calisto Bassi. La sua vasta composizione abbraccia anche musica da camera, lavori didattici, musica sacra e pezzi per pianoforte.
Dal 1845 e per oltre mezzo secolo il vecchio Teatro a lui intitolato fu sede di intensa e fiorente attività e dopo i numerosi danni causati dal terremoto del 1908 fu restaurato e nuovamente inaugurato il 28 Ottobre 1930. Da quella data e per oltre trentacinque anni accolse numerose compagnie teatrali e vide la messa in scena di opere liriche e spettacoli di vario genere. Il terribile incendio del 31 Maggio 1967 lo devastò completamente: fu demolito e si decise di ricostruirlo in altro luogo.

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Il nuovo Teatro Mandanici sorge nell’area della Villa Comunale, nei pressi del Municipio e del Monumento ai caduti. I lavori per la costruzione – secondo il progetto dell’architetto Giovanni Leone – vennero avviati nel 1981 per poi essere sospesi, lasciando il cantiere abbandonato in balia del degrado. Finalmente nel luglio 2005, tramite una nuova gara di appalto, i lavori vennero riavviati per consegnare alla cittadinanza – nel marzo 2012 – un teatro con 2500 mq di superficie coperta, 400 mq di palco e retropalco, 956 posti a sedere in sala e 40 posti a sedere nei palchi, schermi cinematografici, sistemi di illuminazione e diffusione sonora, camerini disposti su tre piani.

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Ieri sera, dopo quarantasette anni dal disastroso incendio, Barcellona e la provincia messinese tutta abbracciano un nuovo luogo in cui seminare e divulgare cultura con una inaugurazione che festeggia anche la stretta di mano Mandanici – Vittorio Emanuele. Il consiglio comunale di Barcellona ha, infatti, approvato con 20 voti favorevoli su 30 la delibera con cui viene affidata la gestione biennale del Teatro Mandanici all’Ente Regionale Autonomo Teatro di Messina.

A onorare la circostanza un foltissimo e commosso pubblico all’ascolto del “ConcertOpera”, scintillante insieme di sinfonie e cori tratti dal repertorio operistico italiano. Un programma denso: nella prima parte – preceduta dall’Inno di Mameli – la sinfonia d’apertura de “Il buontempone di Porta Ticinese”, melodramma buffo in tre parti di Placido Mandanici. La Sinfonia del Buontempone è stata eseguita ieri, nella prima esecuzione moderna, grazie alla trascrizione e revisione di Diaphonia Edizioni: un certosino lavoro di ricostruzione a cura di Dario Pino che, attingendo dalla partitura manoscritta presente nella biblioteca di Barcellona e dalle parti per orchestra provenienti dalla biblioteca del Conservatorio di Bergamo spesso in contraddizione tra loro, è riuscito – nel rispetto delle intenzioni di partenza del compositore – a ridare unitarietà e logico senso musicale all’intera sinfonia, sopperendo con materiali musicali nuovi – ma aderenti in stile e forma – anche laddove mancavano intere sezioni; per  l’assemblaggio e la revisione, fondamentale si è rivelato il contributo di Danilo Comitini che, insieme a Giovanni Alibrandi, Carmelo Giambò, Francesco Lipari e Carmen Mazzeo, ha accuratamente trascritto le parti per l’orchestra.

Dopo la Sinfonia di Mandanici, in programma l’ ouverture rossiniana de “La gazza ladra” insieme ad alcune pagine verdiane da “Il Trovatore” (“Chi del gitano i giorni abbella?”), “Traviata” (Preludio, “Noi siam le zingarelle”, “Di Matride noi siam mattadori”), e dal “Nabucco” l’ouverture, “Gli arredi festivi” e l’immancabile “Va pensiero”. Dopo l’intervallo l’ouverture de “La forza del destino” seguita da Preludio, “Gli aranci olezzano” e “Regina coeli” da  “Cavalleria rusticana” di Mascagni, l’intermezzo di “Pagliacci” di Leoncavallo, l’intermezzo di “Manon Lescaut” e il Coro a bocca chiusa dalla “Madama Butterfly” di Puccini. In chiusura un fuori programma, il “Guerra guerra” dalla “Norma” di V. Bellini e il bis di “Va pensiero”.

Sul palcoscenico – elegantemente cinto da stelle di natale bianche e bacche rosse – l’Orchestra del Vittorio Emanuele e il Coro lirico “Francesco Cilea” diretti dal M° Gian Rosario Presutti, artefice di una garbatissima direzione, attenta e minuziosa nel cesellare emozioni; una bacchetta alle volte troppo spedita nei tempi ma sempre adeguata nell’evidenziare contrasti e nel mettere in risalto sfumature e colori ben espressi dall’ottima Orchestra del Vittorio Emanuele e dal coro lirico “F. Cilea” diretto dal M° Bruno Tirotta. Preparato e incisivo, il coro si è distinto per un commovente “Regina Coeli”  con l’appassionata Francesca Canale come Santuzza e un sentito “Va pensiero” ripetuto in bis. Delicatissimo anche il pucciniano coro a bocca chiusa. Il “ConcertOPera” tornerà al Teatro Vittorio Emanuele il 12-13-14 dicembre in seno alla stagione 2014/2015 per offrire identiche emozioni al pubblico messinese.

Marta Cutugno

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