
[Poiesis]: Edoardo Sanguineti legge quattro sue poesie
Edoardo Sanguineti legge quattro sue poesie
Io penso rose e vedo musiche di rose e sento colori di rose rosa (con qualche punta di garofani, forse di dalie: ma molto in secondo piano) sarà un effetto specifico qui di Tashkent, immagino: (e sarà un sintomo di un tasso alcolico che cresce, lo so, dentro le mie mature vene vane):
questo vale a) per il tè verde senza succhero: b) per spostare la saponetta della doccia:
e persino c) per il caffè: (per quello semiturco, al minimo, di martedì mattina, sorbito nell’atrio di una specie di casa della cultura): e vale
di (per le runò e) per le rossiiskie:
e poi vale (potrebbe valere, cioè) f) per questa
rosa tropicale nera (parlo di tutto questo pasticcio, sempre, notevolmente sin estetico): se soltanto, però, io potessi attirarmela tanto da annusarmela, in uno di questi giardini da gazzella, quella, un momento): (parlo di una gazzella fatta bene, con il fuoco e con l’acqua): (e con le rose):
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