Progetto RI-CONNETTERSI per i bimbi con disturbi dello spettro autistico e le loro famiglie: sostiene, supporta e include

Per il benessere dei bimbi con Disturbi dello Spettro Autistico e delle loro famiglie. Il progetto Ri-connettersi sostiene, supporta e include

Nuove modalità di stimolo emotivo e cognitivo che fanno ricorso a tecnologie sperimentali avanzate, supporto alla socialità e sostegno alla Comunità Educante. Sono queste le principali linee di intervento del progetto Ri-connettersi, selezionato da Con i bambini nell’ambito del Fondo per il Contrasto della povertà educativa minorile, che ha l’obiettivo di promuovere il benessere dei bambini con Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) e delle loro famiglie. Il progetto è caratterizzato da un partenariato specializzato, di cui è capofila la Fondazione di Comunità di Messina. A svilupparlo, insieme alla Fondazione, ci sono infatti il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti di Messina, l’Associazione Linea Curva, l’Associazione Onde Blu, Solidarity ed Energy Impresa Sociale, il Cevas,l’Istituto comprensivo La Pira gentiluomo, l’Istituto comprensivo La Pira San Francesco di Paola.

In Italia il Disturbo dello Spettro Autistico coinvolge circa l’1% della popolazione. Secondo una stima recente a Messina, nelle fasce d’età 2-17 anni riguarda circa 540 minori. Dopo la diagnosi, le famiglie con bimbi che lo manifestano, in particolare – anche se non solo – in contesti di povertà educativa, si trovano a vivere un disagio, non possedendo le conoscenze adeguate o l’accesso alle risorse per la cura dei figli, caratterizzata da costi piuttosto elevati. Anche perché i centri diurni sono pochi, dislocati in provincia e dotati di posti non sufficienti.

Da questo punto di vista Ri-connettersi interviene con una filiera integrata di interventi progressivi che lavorano sullo sviluppo degli stimoli emotivi e cognitivi e sull’inclusione sociale ed educativa e che proprio per le loro caratteristiche fortemente innovative incarnano un modello che verrà sottoposto alla validazione dell’Istituto Superiore di Sanità. Ispirati a forme evolute di welfare di comunità, tali interventi si rivolgono a tutti i principali soggetti coinvolti, a cominciare dai bambini.

Gli scenari interattivi ospitati nella sala immersiva del Museo d’Arte Contemporanea della Fondazione Horcynus Orca rappresentano un primo step. Qui, in un ambiente sensibile, abilitante e protetto, quindi rassicurante, i bambini sperimentano percorsi graduali e personalizzati che puntano a stimolarne gli aspetti emotivi e cognitivi. E lo fanno immergendosi e confrontandosi con una realtà virtuale progettata appositamente per loro che consente anche di sviluppare la ricerca su questa nuova metodologia in vista di una sua validazione. Nei laboratori, ideati e curati dalle ricercatrici dell’IRIB-CNR, i bambini – in un rapporto di uno a uno con le operatrici – si confrontano con il “Protocollo di Attivazione Visiva”: una serie di giochi visivi di associazione logica rivolti proprio a potenziare e rafforzare la loro attenzione. (Ndr. Foto allegate)

Il “Social Club”, uno spazio all’aperto immerso nel verde e con piscina, che in primavera sarà attivato presso Villa Boris Giuliano, bene confiscato alla mafia, costituisce un secondo step legato in particolare al nuoto e, più in generale, alla valorizzazione dell’attività fisica, motoria e sportiva: un elemento di socializzazione per i bambini con DSA e le loro famiglie, che proseguiranno questo percorso in una dimensione comunitaria e amichevole, affiancati da istruttori sportivi specializzati e fisioterapisti, a cura dell’Associazione Onde Blu. (Ndr. Foto allegate)

Queste attività si integrano poi con le iniziative formative sviluppate in entrambi gli Istituti Comprensivi partner, a cura dell’Associazione La Linea Curva.

La formazione per gli insegnanti e la loro partecipazione attiva alla governance del progetto, unita alla formazione rivolta ai compagni di classe per supportarli nello sviluppare competenze da peer tutor, sosterrà

il naturale processo di trasformazione del gruppo classe in una vera e propria Comunità Educante. Sono inoltre previste azioni di sostegno alle famiglie attraverso il parent coaching e il caregiver familiare. Per massimizzare le potenzialità della filiera che punta alla riappropriazione degli spazi di vita di chi è in vario modo coinvolto coinvolto nel perimetro del DSA. Infine, La Fondazione di Comunità di Messina istituirà inoltre un Fondo vincolato dedicato alle azioni educative per i bambini con DSA così da garantirne la continuità, al cui sviluppo contribuirà anche la ESCo Solidarity and Energy Impresa Sociale.

Per saperne di più:

https://fdcmessina.org/2021/12/23/immersi-nelle-immagini-per-potenziare-lattenzione-visiva-i-laboratori-di-ri-connettersi/

https://percorsiconibambini.it/ri-connettersi/

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