CRUEL PETER di Malgarini e Bisceglia – Messina come non l’abbiamo mai vista sul grande schermo

 

di Marta Cutugno

Con i suoi crimini e i suoi misteri, CRUEL PETER vi inchioderà alla sedia rubandovi occhi e fiato. Si tratta dell’ultimo lavoro cinematografico di Ascanio Malgarini e Christian Bisceglia, un thriller soprannaturale proiettato in anteprima il 3 luglio 2019 al Teatro Antico di Taormina come evento speciale del 65° Taormina Film Fest e che adesso sta facendo il giro del mondo con ottime vendite all’estero. Rappresentato dall’americana e prestigiosa Voltage Pictures, il lungometraggio è stato già acquistato da più di 80 paesi. Bloccato in parte dalla pandemia, è stato visto negli Stati Uniti dove è distribuito dalla Vertical Entertaiment che ha dovuto rinunciare alle sale limitando la distribuzione ad Amazon Prime ed ottenendo 4/5 di rating, nel Regno Unito guadagnando un posto nella Top 10 di Netflix UK, in Russia e presto uscirà anche in Italia su una nota piattaforma streaming. È stato l’unico film italiano ad essere presente al momento della riapertura dei cinema in Oriente e ha raggiunto il settimo posto al Box Office in Taiwan.

Reduci dal successo di Fairytale –  il film italiano più visto nel mondo nel 2014 insieme a “La grande bellezza” di Sorrentino e “La migliore offerta” di Tornatore –  i registi  Malgarini e Bisceglia stanno riconquistando il pubblico e la critica internazionale con una fiaba gotica che ha per protagonista il crudele Peter, una storia che trova ambientazione nella Messina commerciale ed esoterica a pochi giorni dal terremoto che la devastò nel lontano 1908. La pellicola è stata girata quasi interamente nella città in affaccio sullo Stretto e mostra tutte le sue bellezze panoramiche e monumentali, avvolgendola in una speciale luce di mistero e suspense.

Messina, dunque, teatro della breve vita di Peter Hoffmann, il figlio tredicenne di una ricca famiglia di mercanti inglesi. Viziato, prepotente e violento orienta le sue crudeltà verso chiunque gli capiti a tiro, animali e servitù, complice la misteriosa madre che copre ogni sua angheria. Ma qualcuno decide che è il momento di fermarlo: Alfredo, il giovanissimo figlio del giardiniere, lo nasconde e relega in un luogo assolutamente inaccessibile. Peter risulta scomparso e quando, soltanto qualche giorno dopo, il grande terremoto distrugge ogni cosa è ormai troppo tardi per chiunque. Con un salto temporale di centoundici anni, la vicenda si sposta al 2019:  l’archeologo inglese Norman Nash raggiunge Messina insieme alla tredicenne figlia Liz, per lavorare al restauro del Cimitero Inglese all’interno del Cimitero Monumentale della città, uno dei più antichi d’Europa. Nel corso degli scavi, alcuni ritrovamenti lo condurranno al mistero legato a Peter che segnerà per sempre la vita della sua famiglia. Messinesi e siciliane tutte le location individuate per le riprese: insieme al Gran Campo Santo, altri suggestivi e storici luoghi cittadini appaiono nella pellicola, come la bella e curata Villa Roberto, Cristo Re e la Basilica Cattedrale ma anche l’ingresso del cimitero milazzese e un’antica Villa nel ragusano.

Cruel Peter racconta in modo raffinato e spettralmente realistico la commistione tra cultura britannica e cultura siciliana nella Messina dei commerci in epoca vittoriana. Non a caso, il lungometraggio è stato affidato alla straordinaria recitazione di attori inglesi e di attori siciliani in profonda sinergia: Henry Douthwaite (Love, Death & Robots e Off-Piste) nel ruolo dell’archeologo Nash, la giovane e promettente Zoe Nochi, che interpreta la figlia Liz; la bravissima e intensa Katia Greco come Bianca (Il capo dei capi, Il giovane Montalbano, The Elevator e Don Matteo) e poi la misteriosa madre Rosie Fellner (Boogie Woogie, Age Of Heroes, Two Jacks), il crudele e inquietante Peter di Aran Bevan (The Outcast), con la partecipazione di Aurora Quattrocchi (Malèna, Nuovomondo, Anime Nere, Viola di mare),  e con Claudio Castrogiovanni (che interpreta lo spirito di un tenente), Biagio Pelligra, Gabriele Greco, Antonio Alveario (maggiordomo), Margherita Smedile (governante), Alberto Molonia (custode del cimitero), Alessio Bonaffini (giardiniere)  insieme a Christian Roberto, Angelica Alleruzzo e Arcangelo Ciulla, giovani promesse del cinema siciliano. Le musiche, bellissime ed estremamente evocative, sono di Luca Balboni con la partecipazione del musicista Tony Canto che nel film interpreta se stesso ed esegue il brano “1908”, una meravigliosa ballata che racconta in musica e parole il dramma del terremoto.  Incredibilmente protagonista è anche il cast tecnico di Cruel Peter che vanta presenze eccellenti. Ai già citati Makinarium e Voltage Pictures per produzione e distribuzione si aggiungono la perizia tecnica di Leonardo Cruciano e Nicola Sganga, vincitori del David di Donatello nel 2015 per gli effetti digitali ed il makeup integrato de Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone e l’incantevole fotografia diretta da Duccio Cimatti.

La storia del crudele Peter sepolto vivo da un coetaneo come condanna per i suoi crimini è narrata da luoghi e personaggi avvolti nel mistero, un ponte temporale e antropologico per quei centoundici anni che separano l’antica vicenda dai giorni nostri. Omertà, vendetta e riti chiamano le forze dell’oltretomba grazie ad oggetti simbolici, ad una sfera coi suoi frammenti di lettere rotanti nel buio, alla scatoletta con i “giocattoli” di Peter. Paura e terrore camminano sottopelle ricamati nelle trame del racconto dai registi Bisceglia e Malgarini in una maniera così sottilmente asfissiante da lasciare lo spettatore incollato allo schermo per coglierne particolari e sviluppi. Folklore e suggestioni contaminano pensieri e azioni dei protagonisti in un vortice terrificante che ha origine dalla crudeltà di un ragazzino e non sembra trovare epilogo ma per scoprirlo si rimanda alla visione del film.

Emoziona sapere che la mia, la nostra città col suo incanto e tutte le sue contraddizioni, sia arrivata sul grande schermo grazie ad un prodotto cinematografico di così alta qualità  per mostrarsi al mondo a partire proprio dall’evento più catastrofico della sua storia. Un momento che ha determinato inevitabilmente un solco sottile e profondo nel tempo, tra il prima e il dopo terremoto. Viene, quindi, alla luce l’acceso legame tra vivi e morti che dalla devastazione del sisma ha di certo assunto tratti ancora più significativi. La scia di sangue generata da Peter ha innescato un ordigno di malefico fascino esploso poi negli anni recenti. E sono certa che il personaggio della anziana zia interpretato da Aurora Quattrocchi abbia riportato, alla memoria di molti, i racconti dei nonni, figli dei sopravvissuti al terremoto. “Cummari, ma picchì centu voti ‘ncapizzu i linzola e centu voti u trovu spasciatu stu lettu?” (Comare, perché cento volte riordino le lenzuola e altre cento lo ritrovo disordinato questo letto?) Storie di presenze invisibili, di case ricostruite sulle macerie di una città che il sisma aveva reso una tomba a cielo aperto, con la forte sensazione che quelle morti così improvvise e violente avessero aperto un varco tra la terra e l’aldilà. In questi racconti, qualcuno narrava di intere famiglie costrette a cambiare continuamente casa perché sgradite agli spiriti che le abitavano, di banconote nascoste dentro i bauli che non si estinguevano mai, de “l’ogghiu nta lampa” che si rigenerava da solo, di ragazzini che inciampavano continuamente senza una ragione apparente o di lembi di tappeti messi a posto e tornati perennemente fuori posto. Tutti segni, si dice, di un contatto tangibile tra mondo dei vivi e mondo dei morti che dopo il terremoto si è straordinariamente intensificato dal momento della ricostruzione in avanti, e per sempre. La visione di Cruel Peter evoca anche questo in chi ha il sangue dei sopravvissuti. Suggestioni, antichi riti, leggende e credenze scritte nella nostra storia si fanno vive nel ritratto cinematografico di una città insolita, lontanissima dalle consumate cornici di una Sicilia di lupare, carretti e coppole, che tramite l’accurato lavoro di ricerca e struttura ad opera di Malgarini e del messinese Bisceglia a cui dobbiamo la scrittura del film, finalmente si mostra al mondo in modo del tutto diverso, fantastico e autentico al tempo stesso. Messina luminosa, seppur nelle sue oscurità, come mai era apparsa sul grande schermo. Uno sguardo d’amore e adorazione che, grazie a Cruel Peter, giunge su Zancle abbattuta e ricostruita da ogni parte del mondo.

CRUEL PETER è un lungometraggio prodotto da Taadaaa, Makinarium, Smart Brands con Rai Cinema e il sostegno della Sicilia Film Commission nell’ambito del progetto Sensi Contemporanei. Con il gruppo Caronte&Tourist come main sponsor e la collaborazione di Università degli studi di Messina, Comune di Messina, Film Commission Messina, EAR Teatro di Messina, Comune di Milazzo. Per la sua realizzazione, tra produzione, interpreti, troupe e comparto tecnico, sono state coinvolte più di un centinaio di persone impegnate per più di quattro settimane nell’area dello Stretto, diventato il set naturale per le riprese del film.

In questo momento, Cruel Peter è disponibile sulla piattaforma streaming CHILI ON DEMAND.

 

 

 

 

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