Filarmonica Laudamo: Geoghegan/Blanco con Sinfonietta per Concerto Omaggio a Castelnuovo-Tedesco

di Marta Cutugno

Messina. Al Palacultura Antonello, un meraviglioso concerto, il sesto della 99esima stagione concertistica della Filarmonica Laudamo, ha portato in scena uno studio in musica su Mario Castelnuovo-Tedesco, “ricercatore, compositore, maestro”. Insieme all’Orchestra da Camera Sinfonietta diretta dal M° Ezio Spinoccia, due eccellenti solisti. In un elegantissimo abito, la violinista Héloïse Geoghegan, irlandese di nascita, diplomata a Lipsia, concertista di livello internazionale che ha debuttato alla Carnegie Hall di New York e si è esibita nelle più importanti sale da concerto del mondo – con la partecipazione a festival cameristici come il Theatre des Champs Elysées a Parigi, la Schumann Haus, la Mendelssohn Haus, il Gstaad Festival, il Festival de Saint Denis – ed attualmente docente al Conservatorio Corelli di Messina. Sul palcoscenico del Palacultura anche il chitarrista Alessandro Blanco, messinese, apprezzato musicista ed interprete che ha calcato le scene delle sale più prestigiose del mondo in Francia, Cina, Gabon, Kirghistan, Kazakistan, Svizzera, Malta, Georgia ed ha tenuto, in qualità di docente, numerose masterclass per conservatori ed istituti musicali in Kazakistan e Kirghizistan e per l’Università della California a Los Angeles.

Due artisti in stato di assoluta grazia. Garbo e misura ma non soltanto. Niente che possa ricondursi esclusivamente all’esecuzione di un concerto il cui interesse sta anche, e soprattutto, nel gusto della ricerca storica, nel piacere di conciliare un percorso di studio alla performance dal vivo. Un itinerario musicologico prima che concertistico che ha visto unirsi, in un racconto organico, temi cari al Castelnuovo: la chitarra, strumento fondamentale legato alla figura del chitarrista spagnolo Andrés Segovia Torres, marchese di Salobreña, maestro ed illustre didatta della chitarra classica che gli assicurò rifugio e favorì il suo passaggio verso l’America nel periodo di persecuzione nazista; lo stile compositivo in omaggio ad altri autori, come Paganini e Manuel De Falla; del secondo è giunto a noi un interessante epistolario a testimonianza della corrispondenza, della stima e dell’affetto tra i due; il violino, in riferimento al grande violinista Jascha Heifetz, uno tra i più grandi interpreti del Novecento per la sua tecnica brillante e il suo virtuosismo che fu, per il Castelnuovo, grande fonte di ispirazione; la musica da film, in quanto, grazie al suo personale percorso di compositore per il cinema diventò, infatti, un didatta del settore, uno dei maggiori punti di riferimento tra gli attuali compositori di musica per film, tra questi Williams. 

Questo concerto vuole essere un omaggio ad un compositore che sta per essere riscoperto – spiega al pubblico il M° Blanco in apertura – autore di un numero di opere veramente incredibile, un compositore che, trasferito in America, scriveva circa duecento colonne sonore all’anno e che ha conosciuto i salotti musicali più importanti della sua epoca, che era nato ebreo e come tutti gli ebrei ha subito la promulgazione delle leggi razziali”.

Il programma del Concerto è denso e calibrato, nella prima parte tre pezzi con violino e chitarra soli. Si principia con la Sonata Concertata M.S.2 in La Magg di Niccolò Paganini, un prezioso gioiello che De Barbieri individuò tra i manoscritti custoditi nella Biblioteca del Conservatorio di Genova e che non è compresa nelle due raccolte di Sei Sonate op 2 e op 3 per violino e chitarra edite da Ricordi. Il primo dei tre movimenti è un delizioso racconto che, in un docile e garbato dialogo, vede il tema rimbalzare dalle quattro corde del violino alle sei della chitarra. Si tratta di un componimento che vide la luce tra il 1802 ed il 1805, con dedica alla Signora Emilia Di Negro e che racconta di nobili bisbigli che sanno rinvigorirsi ma sempre in punta di piedi. Segue la Sonatina op 25 di Mario Castelnuovo-Tedesco, che, nell’ambito della struttura classica dei tre tempi, propone temi interessanti disegnati su una costruzione armonica particolare, così come personale è la trattazione dei materiali armonici e melodici. Questa prima parte termina con il Cantabile M.S. 109 di Paganini in cui al M° Blanco, poeta della chitarra capace di dar voce, corpo ed anima al suo strumento, si unisce il prezioso intimismo misto al virtuosismo del M° Héloïse Geoghegan. 

Con l’ingresso dell’Orchestra da Camera Sinfonietta si apre la seconda parte del concerto. La compagine sostiene con suono maturo e pulito le performances dei due brillanti solisti sotto la direzione attenta ed equilibrata del M° Ezio Spinoccia che è anche autore delle trascrizioni e degli arrangiamenti eseguiti. Si esegue il Capriccio Diabolico “Omaggio a Paganini” di Castelnuovo-Tedesco per chitarra e orchestra op.85/a. Questo componimento, in onore del più grande violinista di tutti i tempi, pur ricorrendo con misura al virtuosismo e citando sul finale il famosissimo tema de La Campanella, non ricalca lo stile del maestro genovese e mantiene una personalissima visione qui abilmente restituita dal solista Alessandro Blanco. Nella Suite Populaire Espagnole per violino e orchestra di Manuel De Falla, composizione tratta dalle Siete Cantiones populares espagnolas per voce di mezzo soprano e pianoforte, eccellente è l’interpretazione di Héloïse Geoghegan, eterea, superba nella sequenza dei sei pezzi spagnoli: Pano Moruno, brano popolare andaluso del panno svenduto perché macchiato; Nana, piccola ninna nanna andalusa; Canciòn, canzone popolare spagnola sul tema dell’amor tradito; Polo, canto di flamenco; la dolente canzone Asturiana e la danza popolare aragonese dei due innamorati, Jota. 

Ultimo brano in programma è il Williams’s Theme (from Star Wars, Attack of the Clones, and E.T) per violino, chitarra e orchestra, una trascrizione ispirata a due tra i più celebri lavori di John Williams. 

Dopo aver richiamato calorosamente sul palco i due solisti, il pubblico ha fruito di uno splendido Tango del Castelnuovo-Tedesco, un adattamento per violino, chitarra e orchestra a cura di Ezio Spinoccia di “Two Maids Wooing a Man” da “A Winter’s Tale” di Shakespeare. Una scelta fatta non a caso, che lascia emergere la passione letteraria del Maestro (che musicò non solo Shakespeare, anche Petrarca e Federico García Lorca) ed il sentito rapporto di amicizia che lo legò al già citato Jascha Heifetz, primo esecutore – all’epoca diretto da Toscanini – del suo secondo concerto per violino e orchestra e fonte di ispirazione estrema nella composizione e nella trascrizione di innumerevoli brani. In chiusura, un nuovo bis del Williams’s Theme esplicitamente richiesto dal plaudente pubblico in sala. 

Foto di Nanda Vizzini

 

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