Pillole di poesia – Fabio Prestifilippo

di Ilaria Grasso

 

Quella rappresentata nei versi di Fabio Prestifilippo non è la Milano a cui siamo abituati. La Milano della moda o delle costruzioni moderne o della fervente creatività e del dinamismo artistico. La Milano rappresentata è quella della fretta del produrre e del consumare. E proprio in quella fretta di consumare e produrre che l’umanità perde il suo sguardo attento al prossimo e a ciò che lo circonda. Il percorso parte da Rogoredo, una delle stazioni snodo dell’hinterland milanese. Da quella stazione si sgarbugliano i percorsi di chi quotidianamente giunge a Milano per lavorare, pressoché solo per lavorare. Si respira in quella tratta come un’aria di abbandono. Chi le percorre ha appena lasciato la propria città, il tepore delle proprie case, la propria realtà calda e rassicurante. E ribadisco lo fa per lavoro. Nessun richiamo al romanticismo e all’esotismo di spezie orientali si trova in quella “via delle spezie” dell’incipit della poesia. Il rimando sembra essere quello del canale di commercio che anticamente collegava il vecchio continente europeo all’India. E il riferimento all’India lo troviamo anche alla fine del testo quando, sottilmente nascosto nella travatura, parla di “cani come cadaveri” come a immaginare un Gange di persone in continuo scorrimento che a malapena si accorge dei morti che gli stanno attorno, in una condizione di completo abbandono.

la via delle spezie a Milano

Rogoredo, Corvetto, Missori

Wagner, Bonola, Lotto,

Cairoli, Cordusio

cani come cadaveri

buttati nell’ossario

di un paese abbandonato

Da ABITARE LA TRACCIA – LietoColle

Un pensiero su “Pillole di poesia – Fabio Prestifilippo

  1. Come posso dire

    Come posso dire ad un sordo!
    Il suono della musica?
    Il canto degli uccelli?
    Il fruscio di una fontana?
    Un grido di un bambino?
    Come posso dire a un non vedente?
    Il nascere di un’alba?
    Di un tramonto?
    I colori dell’arcobaleno?
    Il colore di una montagna?
    Di un fiore?
    Di un quadro?
    Come posso dire
    Le parole che ti riscaldano il tuo cuore?
    Il suono della melodia d’amore?
    Farti sentire la mia voce dolce?
    Come posso dire?
    Il colore dei miei occhi verdi?
    Farti sentire la mia dolcezza?
    Vedere la mia energia?
    Farti vedere il colore azzurro del mare?
    Tutto ciò è possibile e realizzabile dando solo
    Con la parola magica!
    Amare,dare amore,

    Roberto C.
    Roma 13\11\06

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