S!LLOGE – Davide Racca : V come Vincent

sempre alla ricerca, senza mai trovare

V come Vincent” di Davide Racca è prezioso e particolare volume pubblicato a gennaio 2018 da Coup d’idée, le eleganti Edizioni d’Arte di Enrica Dorna, collezione “La costellazione del Cigno”, progetto di copertina di Giulio Paolini. 

Scrive Marco Ercolani nella postfazione: “Si tratta di un libro anomalo, veloce, visionario, insieme poesia, prosa e segno: una incursione libera nel raptus selvaggio dell’arte di avanti Gogh. […] Racca esprime l’ossessione dell’uomo e dell’artista Van Gogh: combattere contro ogni limite che voglia annientare la sua ricerca espressiva: “la natura, perfetta, tenta la tua rabbia”. Il compatto mondo esterno cerca sempre l’artista che lo raffiguri/sfiguri con il suo occhio personale: («dagli escrementi del tubetto vengono forme finora neanche Intraviste»). Al poeta preme indagare l’enigma dell’atto creativo, la sua visceralità e la sua esattezza («nelle notti di deliri mescoli Rembrandt con le giapponeserie»). E tutto il libro è l’incursione di una parola tormentosa, laconica, lacerata, nel bianco del foglio, alternata ad eleganti segni stilizzati che evocano le forme create dal pittore. Risuonano, come un’eco deformata, le parole delle lettere di Vincent a Théo, in un dialogo tellurico, magmatico, dove la percezione è quella della visione e del sogno, del continuo sfuggire della materia: («niente di ciò che appare è solido. niente si regge / veramente»). Il poeta scava, nelle parole di Vincent e nella sua stessa parola, fino a lasciare, nella pagina, talvolta, soltanto un rigo («tutto ciò che trema medita paura») con effetti aforistici perturbanti («da insonne ami le distanze, nelle vicinanze coltivi insonnie»”)

nero, grigio, bianco sfumato e con riflessi carminio che
volgono vagamente al verde oliva
… si chiama testa di
morto
la farfalla notturna che non hai dipinto
per non ucciderla

***

lo zigomo è sbilenco come il tetto l’iris la
luna. niente di calibrato centrato perfetto. le
setole del pennello si imbevono nelle afasie
della mente

***

sul bianco netto della tela spremi un cielo
verde pallido e sulla testa impagliata del fal-
ciatore il sole

***

arrampicandoti ti accorgi che la discesa è la
faccia inquieta della salita. e sali con le unghie
del nero. graffi i contorni dei rilievi montuosi.
tenti le unghie su crinali ubriachi fino al tac
che insanguina le mani. strappi ali di papaveri
tra le forre insidiose di pietre. dai ciuffi di cap-
pero delle rocce scivoli nei nidi dei ragni e
delle serpi. trattegi il percorso con segni pre-
cisi come qualcosa da non dimenticare: salire
salire . . . tra poco sarà finita e avrai dimenti-
cato. il cielo, patria di ogni partenza, nessuno
te lo tocca: sta lì in vetta

***

se le stelle cadono, aumentano i digiuni. se im-
magini finalmente la calma, il mare si agita. se
ami la tua donna, lei scompare in un collettivo
giudicante. se qualcuno ride di te, tu ridi e ti
incupisci. se il dr. Gachet lo vuole, tu lo vuoi.
se a tuo fratello nasce un figlio, dipingi man-
dorli in fiore. ma se il cielo si oscura, voli con
i corvi

Disegni di Davide Racca 

da una nota dell’autore:

V come Vincent viene da un radicale ripensamento del poema inedito Vincent. Una sorta di foga in me col tempo è stemperata. Sento di non dovere più semplicemente chiamare per nome il destino di Van Gogh, ma di avocare, con un come, per la lettera del nome, la tragedia, il dramma, il raptus proliferante di quell’arte.
[…]

Davide Racca Website

In copertina: Davide Racca fotografato da @Héloïse Faure

www.heloisefaure.com

www.heloisefaureportraits.com

Davide Racca è nato a Napoli nel 1979. Laureato in filosofia, formato in affresco e pitture murali, ha realizzato mostre in Italia e all’estero. Nel 2008 ha partecipato alla XIII Biennale of Young Artists from Europe and the Mediterranean e realizzato un libro d’artista sul lavoro poetico di Amelia Rosselli, Inorganica vicenda (prefazione di Giuliano Mesa, La Camera Verde). Ha pubblicato le raccolte di versi Oltremarescuro (Poesia Italiana, e-book, ed. Biagio Cepollaro, 2007), Vacanza d’inverno (Di Felice Edizioni, 2013) e “V come Vincent” (La costellazione del Cigno, ed. Coup d’Idée, 2018).
Ha tradotto diversi poeti di lingua tedesca e curato l’antologia Johannes Bobrowski. Poesie (Di Felice Edizioni, 2013), e curato, con apparati critici e disegni, il racconto “Nella colonia penale” di Franz Kafka (Zona Contemporanea, 2015).
Collabora con l’inserto Alias Domenica de “il Manifesto” e con varie riviste e blog letterari.

(a cura di Marta Cutugno)

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