La memoria degli altri. Il cinema di Roberto Andò

 

Presentazione alla Libreria del Cinema di Roma, 16 aprile 2013, con M.T. Giordana, R. Andò e A. Levantesi Kezich.

 

 

 

Adesso il libro La memoria degli altri. Il cinema di Roberto Andò di Marco Olivieri è anche ebook

 

 

Marco Olivieri

Edizioni Kaplan, 2017

 

Questa prima monografia dedicata al cinema di Roberto Andò illustra la peculiarità di un autore rigoroso che nei suoi film, da Diario senza date (1995) a Le confessioni (2016), ha costruito un percorso coerente e originale mettendo in scena la “memoria degli altri”, un intreccio appassionante di destini individuali e collettivi. Da oggi, 9 novembre 2017, il libro è disponibile anche in formato ebook (http://www.edizionikaplan.com/book.php?id=142), oltre che tradizionale (leggi).

Dopo l’uscita del volume nel 2013, nel 2017 è stata pubblicata la nuova edizione.

Fotografie all’interno del volume e in copertina di Lia Pasqualino

 

Mi interessa la memoria, quando diventa la perfetta geometria di un destino. Mi interessano gli artisti che inseguono la memoria, immersi in quella opacità che improvvisamente si apre ad una trasparenza insopportabile, e gli scrittori che sanno dare alla memoria la consistenza di una grandiosa impostura. Mi interessa la misteriosa confluenza, in chi racconta, tra ciò che si svela e ciò che si omette. La musica segreta di ciò che non è detto, che è rimasto nella zona d’ombra. La parte nascosta della luna, quella che continua a emettere una sua luce indefinibile e stregante anche senza di noi, quando noi non ci siamo.

Roberto Andò

 

 

Premessa

 

C’è sempre un viaggio in una casa della memoria nel cinema di Roberto Andò.

Un viaggio in una citta condannata a dimenticare e un bambino che fruga nelle stanze del passato in Diario senza date.

Un viaggio in un mondo glorioso e ormai decaduto, con la letteratura unica ancora di salvezza dalle macerie, nel film Il manoscritto del principe.

Una visita in una casa abbandonata e lontana, fallito il tentativo di fuggire dai propri misfatti, in Sotto falso nome.

Il ritorno alla villa dell’infanzia, tra palme e oleandri e il mare come prospettiva, antico teatro di un evento traumatico, in Viaggio segreto.

La ricerca di se stessi, tra le ambiguità del doppio e i labirinti della mente, in Viva la libertà.

Sono viaggi nella memoria, tra tentazione dell’oblio e svelamento di una verità che può annientare. Nel successivo Le confessioni, un ospite speciale, un estraneo, giunge nel cuore di un’economia e di una politica senz’anima, senza passato e senza futuro, e scompagina i piani prestabiliti. Ridà un senso, come un narratore, al corso del cose.

Il cinema, la letteratura, il teatro, la musica, la poesia, l’eros, la psicoanalisi, l’interrogazione filosofica sull’essere, il tormento interiore che nutre l’artista e gli esseri umani, l’orizzonte politico e spirituale. È questo il mondo, tra elementi sotterranei e poetiche implicite, che alimenta l’immaginario del regista Roberto Andò.

L’obiettivo di questo volume è dare il giusto risalto a un cineasta tra i più significativi degli ultimi anni. Nell’analisi dei suoi film, lo sguardo cinematografico sull’essere umano si interseca con gli echi della storia e della memoria collettiva per sviscerare la realtà in ogni sfumatura, specie se rimossa o dimenticata, inattesa o nascosta.

Il viaggio nella memoria degli altri trova anche nelle dichiarazioni di Andò, nelle sue generose aperture a un mondo interiore denso di riferimenti culturali e tendenze introspettive, un valido sostegno nello scandaglio degli elementi narrativi e poetici presenti nel suo cinema.

Nel complesso, emerge il profilo di un regista capace di raccontare l’individuo e le sue pieghe più recondite, navigando nel mare infinito dell’inconscio. I film di Roberto Andò rappresentano un’occasione per interrogarsi sul senso ultimo del cinema stesso, capace di intercettare ombre e segreti esistenziali. In questo viaggio, tra memoria, inganni e ricostruzioni, non tutto si concilia. Non tutto si risolve armonicamente e, in questa irresolutezza, anche del ricordo, risiede molto di ciò che definiamo vita.

 

Marco Olivieri

 

Giornalista e dottore di ricerca, Marco Olivieri è il curatore del volume Le confessioni (Skira 2016) e, con Anna Paparcone, è autore del libro Marco Tullio Giordana. Una poetica civile in forma di cinema (Rubbettino 2017). Critico cinematografico, collabora con «la Repubblica» – edizione di Palermo e ha scritto per «Cinema e Storia 2016», «Ciak» e «Doppiozero».

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