Shakespeare Horror Story – Il tradimento: itinerario macabro in simbiosi con il pubblico

di Marta Cutugno

Messina. Il “Piccolo Festival Shakespeariano”, evento teatrale nato da un progetto del regista Daniele Gonciaruk, apre i battenti con “Shakespeare Horror Story – Il tradimento”. Ad un anno dalla prima edizione della rassegna, il Forte San Salvatore si conferma location ideale: l’umana debolezza e la fragilità dell’inganno si consumano nel mistero della fortezza costruita nel XVI secolo laddove in origine si trovava la sede dell’Archimandritato del Santissimo Salvatore, che comprese anche la torre medievale di S.Anna (la cui base è ancora visibile all’interno del Forte) e che negli anni ‘30 accolse la stele votiva dedicata alla Madonna della Lettera, patrona di Messina.
Lietmotiv di questa horror story è, dunque, il tradimento. Le irrimediabili crepature nella custodia della fedeltà che principiano dal latino traderetra oltre e dare consegnare, consegnare al nemico – e che attraversano violentemente le opere shakesperiane, trovano enigmatica e nitida espressione nella geniale e suggestiva lettura teatrale di Daniele Gonciaruk. Protagonisti gli allievi della Scuola Sociale di Teatro, con l’amichevole partecipazione dell’attore e regista messinese Nicola Calì: un gruppo nutrito, eterogeneo ed estremamente appassionato che non fa economia nel manifestare entusiasmo e partecipazione emotiva.

Tutto ha inizio nel momento in cui un attore in mimetica e maschera antigas sale a bordo del bus che deve condurre gli spettatori fin dentro al cuore della zona falcata e si abbandona a versi che attingono dal celebre monologo di Amleto, preludio al viaggio noir in un’atmosfera criptica ed inquietante all’interno del Forte. Lo spettatore, seguendo quella guida e potendone ascoltare gli ansimi, non è destinatario inerme ma, costretto a muovere i suoi stessi passi verso l’azione teatrale, ne raccoglie l’invito e la circonda. Lo attendono le Streghe di Macbeth che anticipano i sette scenari distribuiti in altrettanti diversi punti della fortezza: mattoni e candele per terra alludono ad una costruzione fittizia mentre Lady Macbeth scruta dall’alto imponendo la sua oscura presenza. Cunicoli, scale, passaggi stretti e piccole aperture che regalano scorci mozzafiato si alternano, in questo itinerario misterioso, alle sette ambientazioni sceniche in sequenza: l’angoscia senza scampo di Giulietta che raccoglie il violento dissenso dei genitori fino a darsi la morte; la folle ingenuità di Re Lear strangolato dalle figlie Goneril e Regan; Lady Anna che cede alla proposta d’amore di Riccardo III mosso esclusivamente dalla sua sete di potere; Amleto, il simbolo shakespeariano della guerra etica interiore, che vendica la morte del padre; l’infondata gelosia del moro Otello che, marionetta nelle mani del subdolo Jago, strangola Desdemona; Macbeth in preda ai tormenti, con le mani rosse di sangue che l’acqua di tutti gli oceani non riuscirà a lavare.

La più intricata e cruenta tragedia shakespeariana ha il compito di chiudere questo terribile e opprimente cerchio: Tito Andronico, vestito da cuoco ed interpretato dallo stesso Gonciaruk, invita Tamora, Saturnino, la figlia Lavinia ed il figlio Lucio, futuro imperatore, ad un macabro banchetto dal sanguinoso finale.

Preziosa la collaborazione del Comando della Marina Militare ai fini del buon esito dello spettacolo. Il pubblico entusiasta e piacevolmente sconvolto ha applaudito a lungo dentro al girotondo formato, mani nelle mani, da tutti gli attori: un insolito e gradito modo per salutarsi dandosi appuntamento alla seconda ed ultima tappa del “Piccolo Festival Shakesperiano”, il “Sogno di una notte di mezza estate” in scena al Monte di Pietà dal 27 al 29 luglio (ore 21:15 – unica replica).

Il “Piccolo Festival Shakesperiano” è promosso dall’Associazione Culturale Officine Dagoruk, col patrocinio di Comune e Città Metropolitana di Messina, Fondazione Bonino-Pulejo e Assemblea Regionale Siciliana.

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