FLASHES E DEDICHE – 56 – LA PERICONE NON SI DISTRAE

Quando lessi L’inciampo (Arcolaio 2015) rimasi  ben impressionato dalla compattezza del dettato stilistico. Il linguaggio utilizzato dalla Pericone è particolare, non segue per fortuna una linea ed itinerario precostituito, quasi aspettato e scontato tipico del poeta medio-basso, ma svetta, sguincia, svisa si fa meta e luogo inaspettato. In questo Distratte le mani (Coup d’idèe 2017) la capacità di intessere una costruzione verbale d’interesse, si sviluppa lungo tutto il lavoro, senza cadute o abbassamenti del tono. La poesia è una cosa seria sembra sostenere. Questo a mio avviso è un libro creato dall’ordine silenzioso della Pericone che rovina dentro le pagine senza ammortizzatori sbilanciando l’occhio del lettore in sbalzi improvvisi e improvvidi (per fortuna). Vi è una crescita, una ulteriore maturità poetica. E questo mi piace tanto perché porterà altre “distrazioni”. Un’ultima considerazione, le tre sezioni : Furori, Lucori, Disertori e quella desinenza dal colore giallo che trafigge.daniela_pericone

 

 

 

 

Imbracciare la baionetta
e crivellare il petto al foglio
a minimo spargimento
d’inchiostro, passare intere notti
a riordinare arsenali degni
di un campione di rime al bersaglio
– a un troppo di parole ancestrali
disporre con perizia calligrafa
blocchi d’alfabeto esplosivo
ansioso di servire allo scopo
a volte disfarsene, tuffarlo in acqua
a tacitare lo scoppio.

 

 

 

 

Quando preme alla nuca
quando un troppo d’amaro
assilla in regresso
non regge l’adesso né tardo
destino esubera l’ora.
Divisa da incuria
e inverso il respiro, figlia
tra i barbari agli anni informi
– distratte le mani
ma esatte a disperdere fuochi
e inculcare nerezze –
parola s’apre spezzata
e fierezza è uno stelo reciso.
Non salvo da colpa chi batte
in cori sciamani e pavido cuore
– spente radici d’ardenza, nel vuoto
un lamento di prefica.

 

 

 

 

 

Tra i dolori dei vivi
riconosco un acume
che torna, un acerbo
d’arancia riporta
un commiato temuto
poi consumato, persino
a ritroso un ripudio
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