Presidenza Trump. Che la barbarie abbia inizio – parte seconda

30 gennaio 2017 Ha suscitato condanne e indignazione negli Usa e nel mondo la decisione del presidente americano, Donald Trump, di vietare l’ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana e di imporre severi limiti all’accesso dei rifugiati. Grandi folle di persone sono scese in strada in molte città e davanti a molti aeroporti americani, tra cui anche davanti alla Casa Bianca a Washington, per chiedere lo stop ai provvedimenti. Hanno scandito slogan come ‘No muslim ban’ (no alla messa al bando dei musulmani) e ‘Ora Siamo tutti musulmani’.

Trump venerdì ha bloccato per quattro mesi il programma per l’ingresso di rifugiati, imponendo lo stop a tempo indefinito ai siriani e stabilendo la priorità alle minoranze cristiane perseguitate, ha tagliato di oltre la metà il programma portando a 50mila il numero di rifugiati da accettare nel 2017, e ha infine vietato per tre mesi l’ingresso a chi provenga da sette Paesi a maggioranza musulmana (Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria, Yemen). Resta intanto confusione sui possessori di Green card, perché mentre ieri sembrava dovessero subire il provvedimento, oggi il capo di gabinetto, Reince Priebus, ha detto che non lo saranno. Colpiti, invece, i cittadini con doppia nazionalità di quelle sette nazioni e di un Paese terzo. Tra venerdì e sabato, decine di persone si erano imbarcate su aerei diretti negli Usa prima delle firme di Trump e sono così state bloccate negli aeroporti d’arrivo, perché non autorizzate a entrare in territorio americano. Trump: problemi in aeroporti causati da manifestanti “I problemi agli aeroporti sono stati causati dal blocco dei computer Delta, dai manifestanti e dalle lacrime del senatore Schumer. Il segretario Kelly dice che tutto sta andando bene con pochissimi problemi. Rendiamo l’America sicura di nuovo”. Lo afferma il presidente Trump su Twitter, sottolineando che “solo 109 persone su 325.000 sono state fermate”.  “Non c’è niente di piacevole nel cercare i terroristi prima che entrino nel nostro Paese. Questa è una grande parte della mia campagna. Studiate il mondo!”, ha aggiunto Trump. Onu: decreto immigrazione Trump è illegale Lo stop all’ingresso in Usa dei cittadini di sette Paesi a maggioranza islamica, deciso dal presidente Donald Trump, è “illegale” e “malvagio”, nonché un spreco di risorse nella lotta contro il terrorismo. Lo ha detto l’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Zeid Ra’ad Al Husein. “La discriminazione basata sulla nazionalità è proibita dal diritto umanitario”, ha commentato Zeid con un messaggio su Twitter. Sulla questione sono intervenuti anche l’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) e l’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim), che hanno chiesto agli Usa di mantenere la loro “lunga tradizione” di protezione di chi fugge dai conflitti. Secondo fonti delle Nazioni unite, da ottobre scorso le autorità Usa hanno ammesso 25.600 rifugiati. Nell’anno precedente (da ottobre 2015 a settembre 2016) gli Usa hanno accolto quasi 85mila rifugiati. 16 procuratori contro il Presidente Un tribunale di New York, a fronte di un ricorso, ha poi emesso un’ordinanza d’emergenza che impedisce temporaneamente l’espulsione dei rifugiati arrivati. Poi, altri tre giudici federali hanno emesso ordini analoghi, mentre Reuters ha in seguito riferito che i procuratori generali democratici di 16 Stati hanno diffuso una dichiarazione congiunta in cui condannano la decisione di Trump e promettono di lavorare perché il governo federale rispetti la Costituzione. Le organizzazioni e gli avvocati per i diritti civili stanno continuando intanto a lavorare per ostacolare l’ordine. Il comunicato di Trump: “Io contro i musulmani? Bugia dei media” Trump, ha fatto sapere in serata con un comunicato che il suo decreto che chiude le frontiere ad alcuni rifugiati e stranieri non è specificamente contro i musulmani, cercando di arginare le ondate di proteste e condanne scatenatesi negli Usa e nel mondo. Trump ricorda che ”ci sono altri 40 Paesi nel mondo a maggioranza islamica che non sono interessati dal provvedimento”, e ha ricordato che gli Usa rilasceranno nuovamente i visti dopo aver rivisto e rafforzato il sistema dei controlli, come previsto dalle sue disposizioni. –

“Per essere chiari, questo non è un bando ai musulmani, come i media riportano falsamente”, ha sostenuto Trump. “Non ha a che fare con la religione, ma con il terrore e il mantenimento della sicurezza del nostro Paese”, ha aggiunto. “Rilasceremo nuovamente i visti a tutti i Paesi una volta che avremo rivisto e completato le politiche più sicure nei prossimi 90 giorni”, ha proseguito. “L’America è una nazione orgogliosa dei suoi immigrati”, ha fatto sapere in una dichiarazione ufficiale scritta, cosa di per sè inusuale, “e continuerà a mostrare compassione nei confronti delle vittime dell’oppressione. Ma lo farà proteggendo al momento stesso i propri cittadini ed i propri confini. L’America è sempre stata la terra dei liberi e la casa dei coraggiosi”. L’ultima parte è una citazione dell’inno nazionale degli Stati Uniti. L’Islam radicale: “E’ la prova che l’America odia i Musulmani” I messaggi dei jihadisti intercettati dal sito di analisi dell’intelligence Site raccontano di un “dibattito” che potrebbeportare a contromosse operative. Rita Katz, la donna che dà la caccia ai terroristi attraverso il suo sito “Site” Continua la minaccia Isis all’Italia: hacker attaccano il sito del Pd toscano 30 gennaio 2017 Le nuove misure sulla restrizione dell’immigrazione firmate dal presidente Usa Donald Trump sono la prova “dell’odio verso i musulmani” da parte dell’America. È quanto sostengono alcuni simpatizzanti dei gruppi islamisti, secondo quanto riporta il servizio di monitoraggio Site. I commenti sono stati raccolti dal canale ‘Studiosi di Haq’ via Telegram.

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