Variazioni sul tema dell’ombra nella pittura di Caravaggio (37)

di Daniela Pericone

FLAGELLAZIONE DI CRISTO

Caravaggio, Flagellazione di Cristo, 1606-1607 (Napoli, Museo nazionale di Capodimonte)

Tra le opere realizzate da Caravaggio a Napoli negli anni 1606-1607 si annovera la Flagellazione di Cristo, commissionata da Tommaso de’ Franchis (fratello di Lorenzo, deputato del Pio Monte della Misericordia) per la cappella di famiglia nella chiesa di San Domenico Maggiore. Il dipinto sarebbe stato eseguito in due tempi, completato dal pittore nel corso del suo secondo soggiorno napoletano dopo la partenza da Malta.

È un’opera di grande potenza tragica, la brutalità della scena descritta trova rispondenza nel contrasto esasperato delle parti in ombra o illuminate, come appare in molti lavori di questo periodo. Tre uomini si accaniscono intorno alla figura centrale e in piena luce del Cristo legato a una colonna, secondo uno schema narrativo che punta a evidenziare l’opposizione dei sentimenti in gioco, tra la crudeltà dei compiti eseguiti dagli aguzzini e l’espressione assorta e dolente di un Cristo di bellezza apollinea. La luminosità, tutta concentrata sulla sua figura, esalta l’eleganza delle movenze, ancor più marcata al confronto con il rozzo personaggio accovacciato e catturato dall’ombra (la cui posa richiama l’Arrotino ellenistico-romano conservato agli Uffizi di Firenze).

La raffinatezza compositiva, lo splendore della figura divina resa come immune alla turpitudine degli uomini tendono a far dimenticare l’efferatezza dell’evento, quasi trascurabile il male.

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