#ArnesiDaSuono18 – Kora: l’arpa liuto dei popoli Mandinka

Il o la Kora è uno strumento a corde pizzicate, appartenente alla famiglia delle arpe a ponte, che riunisce in sé le caratteristiche dell’arpa e del liuto, per questo detta “arpaliuto“. Strumento tradizionale dell’etnia Mandinka, è molto diffuso in Senegal ed in altre zone dell’Africa centro-occidentale (Mali, Guinea, Gambia). Il Kora è suonato solo ed esclusivamente da strumentisti uomini detti “Jali“. Tale qualifica, in unione alla consueta appartenenza ad una delle famiglie di Griot, conferisce un’ importante onorificenza: nella scala sociale, infatti, i griot occupano un posto di grande rilievo in quanto detentori e profondi conoscitori della tradizione orale del loro popolo e sono soliti tramandarne le tradizioni e le successioni genealogiche di ogni distinto clan.

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La struttura dello strumento presenta una cassa di risonanza costituita da mezza zucca svuotata su cui è tesa una pelle animale di mucca o di antilope. Sul manico, fissato alla cassa, scorrono 21 corde (esistono anche kora a 23, 25, e 27 corde) collegate in due file parallele (di 11 e 10 corde) ad un ponticello perpendicolare al piano armonico. Le corde dei kora tradizionali sono di cuoio; le varianti presentano corde d’arpa o di nylon. Ogni corda è collegata al manico grazie ad anelli in pelle detti “collarini d’accordatura“. Secondo la tradizione, le quattro accordature tipiche del Kora sono: tomora ba (o sila ba) corrispondente approssimativamente al modo maggiore; hardino relativa al modo minore; sauta alla scala Lidia e tomora mesengo alla scala blues. Per suonare il kora, il “Jali” sostiene lo strumento sorreggendo le due bacchette di legno (come visibile in foto e video che seguono) e ponendo il piano armonico in posizione frontale mentre, contestualmente, pizzica le corde con indice e pollice di entrambe le mani.

Marta Cutugno

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