Adrian Sherwood – Milano, Festival Terraforma: La bellezza della musica dentro al suono della Terra

di Libera Capozucca

Adrian Sherwood – Festival Terraforma, Milano
La bellezza della musica dentro al suono della Terra

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Dentro allo splendido parco di Villa Arconati, alle porte di Milano, la musica (elettronica) diventa principio di eco-sostenibilità, potente mezzo egocentrico e geniale per farci sentire tutti parte di un obiettivo comune: quello di avere cura del mondo intorno a noi, che gira come un vinile mentre si balla rapiti sotto il sole di Luglio. La puntina scorre nel solco e la terra, ancora umida per la pioggia di sabato notte, affonda sotto ai piedi di un pubblico impolverato e attento. Lo stesso (e non solo) che per tre giorni ha ascoltato i suoni ipnotici di artisti internazionali la cui ricerca sonora è subito diventata ritmo nella natura. Il Festival Terraforma nasce proprio per dare forma a quest’idea meravigliosa: rendere il vissuto di ogni creatura un movimento musicale a contatto con l’ambiente.

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Domenica pomeriggio è il turno del britannico Adrian Sherwood che parte con una selezione d’intro marcatamente dub, ricamando un tappeto sonoro dilatato e rilassato. Mentre l’intero spazio concerti, immerso nel verde del parco, comincia a brulicare di gente, l’artista inglese – noto soprattutto come produttore e beatmaker – scarica pulsazioni vitali attraverso pezzi elettrici dove il roots incontra il reggae e il drum ‘n’ bass. L’intero prato si muove alla frenetica e variopinta sequenza sonora dal set leggero e ballereccio, per due ore di musica ininterrotta. La terza ed ultima giornata della Kermesse parte di slancio. Anche chi, disteso a terra si gode lo spettacolo, dimena la testa e i piedi al ritmo irresistibile dei suoni dentro la natura. Tutto è in movimento. Dunque è proprio vero che la musica rimane un potentissimo mezzo attraverso cui presagire nuovi orizzonti globali, dove tutti sono connessi nel rispetto di quello che ci circonda; una musica piena zeppa di opportunità tra presente e futuro come garanzia di evoluzione senza distruzione. Un potente mix di suoni che unisce nell’incontro, nella relazione, producendo ed espandendo energia.
Così mentre si chiude la terza edizione di Terraforma, rimaniamo convinti di quanto sia necessario promuovere festival di questo tipo dove non entrano in gioco solo musica, spettacolo o arte ma l’intera grammatica dei comportamenti e delle relazioni umane a contatto con l’ambiente che ci ospita.

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