Variazioni sul tema dell’ombra nella pittura di Caravaggio (14)

di Daniela Pericone

SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA 1

Caravaggio, Santa Caterina d’Alessandria, 1597-1598 (Madrid, Museo Thyssen Bornemisza)

Dal 1597 al 1599 Caravaggio esegue una serie di dipinti che segnano un’importante evoluzione di carattere e di stile: il contrasto luce-ombra si rafforza, il raggio di luce colpisce in modo più netto e deciso il soggetto principale, che emerge dal fondo come plasmato dal suo tocco, le ombre si incupiscono e sembrano quasi prevalere sugli altri elementi della scena, che acquista una ulteriore forza drammatica.

“Ma il Caravaggio […] facevasi ogni giorno più noto per lo colorito ch’egli andava introducendo, non come prima dolce e con poche tinte, ma tutto risentito di oscuri gagliardi, servendosi assai del nero per dar rilievo alli corpi. E s’inoltrò egli tanto in questo suo modo di operare, che non faceva mai uscire all’aperto del sole alcuna delle sue figure, ma trovò una maniera di campirle entro l’aria bruna d’una camera rinchiusa, pigliando un lume alto che scendeva a piombo sopra la parte principale del corpo, e lasciando il rimanente in ombra a fine di recar forza con veemenza di chiaro e di oscuro.” (Bellori)

La tecnica utilizzata da Caravaggio è cifra costitutiva del suo genio: sulle preparazioni di colore scuro, che variano tra il bruno, il rossastro e il nero, il pittore stende i colori chiari dando forma e rilievo alle figure, dipinte singolarmente e per successive sovrapposizioni. Tale metodo consente di velocizzare il lavoro e al contempo ottenere quell’impressione di verità che creano le parti scure per la profondità e le chiare per la vicinanza. Altro carattere peculiare l’assenza di disegno tradizionale, in alternativa al quale Caravaggio traccia delle incisioni sulle preparazioni fresche mediante uno stilo o la parte finale appuntita del pennello, servendosene come guida per l’esecuzione del quadro (solchi ancora evidenti in molte tele).

Tra le opere che appartengono a tale periodo è la maestosa Santa Caterina d’Alessandria, realizzata ancora per il Cardinale Del Monte. Caravaggio sceglie come modella da ritrarre per la figura della santa la cortigiana Fillide Melandroni e utilizza il raggio luminoso proveniente da destra quasi come uno scalpello per esaltarne la bellezza del volto e l’incarnato chiarissimo.

Il viso e le membra della giovane sembrano racchiudere in sé ogni particella di luce, a rifulgere sulla duplice nerezza dello sfondo e della veste dal panneggio sontuoso e finemente operato, che si stende su gran parte della scena come il velario di una notte stellata.

SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA 2

Caravaggio, Santa Caterina d’Alessandria, particolare, 1597-1598 (Madrid, Museo Thyssen Bornemisza)

 

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