L’amore ai tempi di Skype

La-corrispondenza

Si rinnova il rapporto fra Giuseppe Tornatore e Messina. In occasione del conferimento del Dottorato di ricerca honoris causa in Scienze storiche, archeologiche e filologiche (Università di Messina), si è rievocato questo legame speciale, nato grazie all’esercente Gianni Parlagreco nel periodo di “Nuovo Cinema Paradiso” e oggi confermato dall’impegno del Centro di documentazione sul regista di Bagheria. Un impegno appassionato a cura dell’Associazione “La Zattera dell’Arte”, presieduta da Ninni Panzera.

 Nel frattempo, il pubblico fa la fila per vedere il suo nuovo film, il numero undici, a parte l’episodio “Il cane blu” ne “La domenica specialmente”. Interpretato da  Olga Kurylenko e Jeremy Irons, “La corrispondenza” ha come punti di forza il soggetto, firmato dallo stesso Tornatore al pari della sceneggiatura, e le atmosfere da giallo metafisico, già sperimentate (oltre che in “Una pura formalità”, il suo titolo più interessante) nei precedenti “La sconosciuta” e “La migliore offerta“. Soprattutto convince l’idea di riflettere su temi come l’amore al tempo di Skype, la memoria, il mistero della passione tra assenza e incorporeità, valorizzando il linguaggio contemporaneo degli sms e dei video al computer, in un parallelo tra cinema e vita che sin da “Nuovo Cinema Paradiso” trova nel montaggio il suo compimento simbolico.

Che cosa non funziona, allora, nel quadro di un film che si può vedere ma che rappresenta un’occasione mancata? I dialoghi risultano pomposi e gli elementi simbolici  – l’astrofisica, le stelle, l’enigma dell’universo, la studentessa che fa la stuntman per espiare un profondo senso di colpa, la vita che “continua” grazie agli strumenti tecnologici, le rappresentazioni visive e artistiche con le loro venature esistenziali – non si armonizzano, in una sceneggiatura dove le svolte appaiono meccaniche.

Rimangono il fascino di alcune situazioni notturne sul piano visivo, in un’oscurità metaforica, e la macchina da presa risulta più misurata rispetto al passato, con una colonna sonora di Ennio Morricone meno invasiva.

Nel complesso, si coglie una certa difficoltà a maneggiare lo stesso materiale narrativo innescato dalla storia, tra forzature ed evoluzioni poco incisive che rendono meno interessante l’idea iniziale. Olga Kurylenko è attraente e Jeremy Irons carismatico, ma la storia non coinvolge fino in fondo.

Marco Olivieri

Dal settimanale Centonove Press, rubrica Visioni, 28 gennaio 2016

In programmazione attualmente a Messina al Cineauditorium Fasola

Immagini tratte dai siti www.cinematografo.it e www.bestmovie.it

 

Il trailer https://www.youtube.com/watch?v=CGQ1iQj474o

 

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