Una Rampling da brividi

45-anni

Scritto e diretto da Andrew Haigh, da un soggetto di David Constantine, “45 anni” racconta con profondità le fragilità e le complesse sfumature che attraversano una coppia. Un uomo e una donna, ormai anziani, in procinto di festeggiare l’anniversario di matrimonio. Il film è un gioiello di scrittura, regia e interpretazione, con i magnifici Charlotte Rampling (appena premiata per la carriera e per questa interpretazione all’European Film Award) e Tom Courtenay, Orso d’argento per i migliori protagonisti femminile e maschile al Festival di Berlino 2015.

Tutti gli elementi risultano accurati e capaci di combinare spirito di verità e forza simbolica: dall’ambientazione nella campagna inglese alle scelte musicali (dalle canzoni sentimentali a Mozart) e alla fotografia accurata di Lol Crawley e al montaggio di Jonathan Alberts. Nello sviluppo della storia, la notizia del ritrovamento del corpo – forse miracolosamente, come un fantasma della memoria, integro dal 1962 – della fidanzata di Geoff (Courtenay), precipitata sulle Alpi svizzere, riattiva la ferita in lui e altera l’equilibrio di Kate. Una Charlotte Rampling dotata di un’intensità espressiva e di una capacità introspettiva da brividi.

Nulla sarà come prima e i giorni che precedono i festeggiamenti per i quarantacinque anni di matrimonio saranno caratterizzati da una radicale messa in discussione della loro intesa. Così, con un respiro esistenziale che rimane impresso grazie a un linguaggio filmico segnato da piccoli e notevoli movimenti della macchina da presa, che cambiano il senso delle inquadratura e della visione, “45 anni” appare come una partitura intima e sottile su un mondo interiore impossibile da padroneggiare, sulla vecchiaia, il sesso e l’amore.

La disperata ricerca dei segni del passato da parte di Kate, con il volto sconvolto mentre guarda per la prima volta le immagini della giovane fidanzata del marito, in antiche diapositive, segna una complessa messa in discussione di una coppia e di un’intera esistenza. Forse il finale non è particolarmente originale ma i personaggi sono dotati di autenticità.

Marco Olivieri

Dal settimanale Centonove Press del 17 dicembre 2015, rubrica Visioni.

Il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=27KtT5m00dk

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