ArnesiDaSuono – Balalaika: liuto triangolare del folklore russo

La balalaika (o balalaica) è un cordofono russo dalle incerte origini: probabilmente deriva da uno strumento – “domra“, una sorta di liuto originariamente dotato di due corde – importato in Russia dalle popolazioni mongole dell’Asia centrale ai tempi delle invasioni del XII secolo. Il nome deriva dalla radice dei verbi “balovat“, “balakat“, “baltat” che, più o meno, rispondono al significato di “scherzare, divertire, chiacchierare”. La balalaika appartiene alla famiglia dei liuti ed è formata da una cassa armonica di forma triangolare e retro prismatico composto da sei doghe in legno, un manico con barrette metalliche, e tre o sei corde (se raddoppiate).

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In relazione alla cassa armonica e alla modalità di accordatura, si possono distinguere cinque diversi tipi di balalaika: Prima Balalaika (corde accordate in Mi-Mi-La) Sekunda Balalaika (accordata in La-La-Re) Alto (accordata in Mi-Mi-La in un’ottava minore rispetto alla prima) Basso (accordata in Mi-La-Re) Contrabbasso (Mi-La-Re in un’ottava minore rispetto alla precedente). Le corde – nella Prima, Sekunda e Alto, due corde sono accordate all’unisono e la terza è accordata alla quarta ascendente – si suonano con l’ausilio del plettro o pizzicate semplicemente con le dita. È uno strumento che suona da solista o in formazioni strumentali ed è impiegato sia nella musica popolare e folk che in quella definita “colta”.

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Nel link che segue un esempio di musica folklorica russa con l’impiego di due balalaike e una chitarra.

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Nel link seguente, invece, una esecuzione dal vivo di Alexey Arkhipovsky – il più famoso virtuoso dello strumento – più volte definito “il Paganini russo della balalaika”, capace di operare con la sua musica una magistrale fusione di generi: dal folk al funk, dalla fuga al flamenco.

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Il cantautore italiano Enrico Ruggeri menzionò la balalaika nella famosa strofa del suo singolo “Primavera a Sarajevo”, pubblicato nel marzo 2002 dalla Sony Music. La canzone – presentata a Sanremo 2002 e composta da Ruggeri e da Andrea Mirò, sua compagna – narra di una storia d’amore vissuta durante la guerra jugoslava e l’assedio di Sarajevo: il brano ottenne discreto successo e si piazzò quinto nella classifica sanremese ma non mancarono le critiche dovute alle origini russe, e non jugoslave, dello strumento.

Marta Cutugno

Un pensiero su “ArnesiDaSuono – Balalaika: liuto triangolare del folklore russo

  1. Tumbalalaika, Suona mia balalaica, è una canzone d’amore ebraica e, nello stesso tempo, una canzone importante della tradizione folkloristica russa.

    “Giovane sprovveduto, perché domandare ancora?
    E’ la pietra che può crescere senza pioggia
    E’ l’amore che può ardere per molti lunghi anni
    Ed é il cuore che può agognare e piangere senza lacrime.”