Carteggio XIV: “regret”, lettera a un poeta

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Caro *******,
in questi giorni sto poco bene e faccio molta fatica a stare dietro alle cose. Ho letto le tue riserve e le motivazioni per le quali non gradisci essere annoverato tra i poeti siciliani di cui Carteggi letterari si occupa al fine di tracciarne una mappatura dal secolo da poco conclusosi ai nostri giorni, e se ne avrai voglia e tempo mi piacerebbe provare a ragionarci ancora insieme senza pregiudizi, al fine di costruire un confronto nel dialogo. L’essere siciliano non è né deve essere una limitazione d’etichetta, né tantomeno una collocazione meramente geografica per nascita, bensì è – indipendentemente dagli slanci maturati nel tempo, nei rifiuti e nei necessari distacchi -, un essenziale punto di origine e identità da cui scegliere il proprio cammino. Noi tutti siamo il risultato del percorso che, in parte per destino e in parte per cognizione di causa, riusciamo a delineare e tracciare. Al di là di ogni tua convinzione o sforzo, rifiuto o “regret”, la tua scrittura è e sarà sempre più sincera di quanto possa tu credere, nel tradire (ma anche tadurre e tramandare) il tuo percorso, quello che naturalmente sei.
Fermo e la sua origine erano in Di Ruscio più di quanto il tempo della vita non lo abbia s-doppiato, sradicandolo umanamente e linguisticamente in un sopra-LUOGO dell’esistenza da diaspora sentimentale, costringendolo a una rieducazione linguistica preservativa, primitiva e dura come il sapore amaro dell’abbandono. Ragioniamoci, *******, e se ti va, questo potrebbe essere il nostro primo carteggio in merito a quello che, nonostante tutto, siamo.

Un abbraccio,
natàlia

6 pensieri su “Carteggio XIV: “regret”, lettera a un poeta

  1. Trovo del tutto condivisibile ed attuale il modo con cui poni la questione, cara Natàlia. Confermi inoltre il fatto che la dicitura “la nuova scuola messinese” significa apertura nell’affermazione di un’identità di partenza, desiderio di confronto e sforzo di contemperare una tradizione (ciò che siamo, volenti o nolenti) ed una ricerca instancabile di nuove strade, di nuove direzioni. Siete una bellissima presenza: grazie di cuore.

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