Domenico Sangillo

a cura di Pasquale Vitagliano

Domenico Sangillo  (Rodi Garganico, 29 gennaio 1922) è un pittore e poeta italiano. Le opere di Sangillo figurano in importanti collezioni pubbliche. Dopo circa un trentennio l’artista lascia la città capitolina per tornare alla sua città natale, dove dai primi anni ’80 ha rivelato un’ispirazione poetica, scrivendo liriche che sono state pubblicate nelle raccolte citate in bibliografia. La sua attività poetica è stata recensita da Pasquale Soccio, Giuseppe Cassieri, Mario Petrucciani, Giuseppe De Matteis, Filippo Fiorentino, Elio Filippo Accrocca, Angelo Russi, Ferruccio Ulivi, Aldo Vallone. Nel 2004 Raitre gli ha dedicato un servizio a firma di Raffaele Nigro.

Testi

Ricordi

… vecchio comò,
cimelio di famiglia,
a lungo ti ho contemplato;
per un attimo ho assaporato
l’antico.


La Palude

E’ l’alba!
Intorno l’odore
del giunco marcito;
uno stagno,
un pugno di canne,
un volo di beccaccini.
È nato un nuovo giorno.


Il “Saverio”

Per lunghi lustri
famiglie ti hanno atteso.
Ora
adagiato sul fianco
profuso di ferite
aspetti la morte.
E’ la fine di un’era,
nobile barcone!


L’attesa

Assiepati sulla battigia,
i gabbiani,
insofferenti,
attendono
con lo sciacquio del mare
il nuovo sole.


Il bracconiere

È notte.
Silente
il barchino scivola sul lago;
due spari:
inattesa
la morte.


“Purgatorio dei vivi”

Reclini
gli ulivi del Mileto:
amorfi fantasmi
dai venti
Condannati!


 

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