Dickens al Clan Off : “Il Natale del Signor Scrooge” di Simone Corso

di Marta Cutugno

Messina. Il secondo appuntamento per “BimbialClan”, la rassegna di teatro ragazzi firmata dal Clan degli Attori, ha stregato un attentissimo pubblico di grandi e piccini con “Il Natale del Signor Scrooge” per la regia e le scene di Simone Corso. Oggetto della drammaturgia, la magia e le riflessioni del periodo più sentito dell’anno ispirate dal “Canto di Natale” di Charles Dickens, romanzo breve fantastico del 1843.
Nel tepore natalizio – “che possa infestare piacevolmente le vostre case” -, mentre Londra si prepara a trascorrere la lunga ed attesa notte della Vigilia, il ricco ed avaro finanziere Ebenezer Scrooge, inchiodato alla sua postazione, affonda lo sguardo dentro al librone che segna con una penna dalla rossa piuma. Alle sue spalle, un grande quadrante d’orologio a cornice tonda, il cui pendolo scandisce lentamente i secondi da punta a punta di naso: una scena minimale ed una gestione ottima degli spazi che hanno perfettamente reso i punti cardine del testo in analisi, primo fra tutti il corretto e generoso impiego del proprio tempo.

Scrooge affoga le sue solitudini nel freddo di un ufficio, con l’animo assiderato e devoto al dio  danaro e niente può alterarne lo stato, nemmeno la calda atmosfera della vigilia di Natale. “Cammina dentro alla bufera il Signor Scrooge, solo … come se da tutta la vita fosse solo … fino al buio che lo attende tra lenzuola gelide e troppo in ordine”. Dall’aziendale al domestico, dalla tenuta da lavoro a vestaglia e ciabatte, il passaggio è breve ed avviene in musica. Sopraggiunge lo spirito di Marley, il socio deceduto che “prende forma dall’ignoto a portar consiglio nuovo”. Lo spirito amico è schiacciato dal peso delle catene che ha portato in vita e dal rimorso di non essere stato capace di tendere una mano al giusto momento e guardare negli occhi gli sventurati incontrati nel cammino. Marley annuncia l’imminente arrivo di tre spiriti, il fantasma del Natale passato, il fantasma del Natale presente e quello del Natale futuro. Si avvia un processo tanto doloroso quanto necessario che scruta la coscienza: rivivere da spettatore esterno eventi trascorsi, accadimenti del presente e ciò che malamente riserverà il futuro muove nell’uomo d’affari un radicale e profondo cambiamento. Scrooge si risveglia il giorno di Natale, “Oggi è Natale, gli spiriti hanno fatto tutto in una notte, benedetti spiriti”. Il mistero della nascita smette di figurare ai suoi occhi come una fesseria e diventa occasione di condivisione e di apertura al mondo da godere ed abbracciare con occhi nuovi. Una rivisitazione stupenda, concentrata e significativa quella di Simone Corso che trova in Michele Falica, Adriana Mangano e Francesco Natoli, generose interpretazioni a tutto tondo e di alto livello. Michelangelo Maria Zanghì sorprende ed ipnotizza con il suo Scrooge dalle mille sfaccettature e riesce a modulare dal più becero cinismo, al disorientamento, alla sensibilità di un fare nuovo, del tutto convertito. “Il mio pensiero va a tutti coloro che non hanno nessuno … vivrò nel passato, nel presente e nel futuro per tutti i giorni che mi restano da vivere”.

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