Figè de mar: va’ dove ti porta il mare

di Libera Capozucca

Provenienza ligure, anima cantautorale. I Figè de mar seguono la scia folk-rock di alcuni artisti famosi (Ligabue, Modena City Ramblers) con delicatezza formale e sussulti ritmici, sforzandosi di superare modelli di riferimento troppo scomodi. Sullo sfondo di racconti di migranti pronti per un avventuroso viaggio, il mare è protagonista indiscusso, spazio compositivo in cui far entrare sogni di libertà. Ci chiediamo come un mini cd possa contenere una materia tanto densa e rarefatta come quella dei sogni. La risposta è in una conchiglia.

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Dentro al rumore del mare, in un suono che ha come coordinate semantiche la terra e il cielo, si segue l’evoluzione di un paesaggio marittimo alla ricerca di se stessi. Atmosfere acustiche e incalzanti presentano debolezze e tensioni esistenziali in maniera gioiosa. “Questa pelle” è la parete di una realtà dura, di una terra arida da cui partire per prendersi il “riscatto” da una vita di stenti (“Dove”); lungo il “Boulevard” si può sognare pagando a caro prezzo il sogno, fino ad arrivare nel cuore di una “Città” che inghiotte tutti i pensieri. E allora che fine fanno i sogni di un navigante?

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Non si sa. Di certo poco protetti dal conforto della rotta, si spingeranno al largo prendendosi i propri rischi nella vertigine dell’incertezza di essere naviganti con grandi sogni.

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