FLASHES E DEDICHE – 58 – IL VIAGGIO DELLA PACILIO

Ho seguito spesso il percorso scrittorio di Rita Pacilio ed ho apprezzato molto nel passato due suoi lavori in particolare : Gli imperfetti sono gente bizzarra (La vita felice 2012) e Il suono per obbedienza. Raccolta di poesie sul jazz (Marco Saya Edizioni 2015). Della Pacilio ci sono molte cose che attraggono. Prima di tutto unpacia coerenza nel rapporto con la poesia che la rende portatrice “sana” del verbo poetico e della sua diffusione. L’onestà intellettuale di questa autrice è la fondamenta del suo cammino da scriba. In questo ultimo Prima di andare (La vita felice 2016) la Pacilio non si smentisce e prosegue il suo viaggio facendo affiorare le radici di quel dolore che affiora in ogni sua opera. Non è un dolore di compassione o di autocommiserazione. È un dolore vivo che vive e la fa viva. Un tratto di radice tra ciò che era e ciò che l’ha fatta diventare la donna che è . Quindi realtà, quindi sofferenza, quindi niente passa per niente ma tutto crea qualcos’altro che prende il nome di presente. 5 pagine in prosa e 39 poesie ma poteva essere anche il contrario attesa la sempre alta capacità di catturare il lettore e di non usare certe finzioni autoincensanti di molti poeti “laureati”.

 

 

Ricordo gomiti scorticare
il lino consumato e lo sconcerto,
la coperta rossa, il mio cognome
piagnucolato ad alta voce
nell’imbuto di tutte le colpe.
Non saresti più tornato l’omuncolo
sottile dalle braccia oracolanti
dai fianchi stretti e solidi, raddoppiati
nei momenti malfermi.
Ti smaschera la polvere sotto
le unghie, il trabocchetto senza enigma
l’alterazione della lontananza
che scambia le stagioni, lo sbattere
delle finestre. Scorderai tutto con zelo.
Con la bava della grammatica amorosa
cucirai i tetti e le infiltrazioni
delle pareti scomode. Porterai
i fiori alla mia tomba
dove non sarò morta, non sarò morta.

Quando sono qui non ho parole
lascio fuori il mio uragano
incustodito, lascio a casa

la rabbia di cenere e carbone,
la tua bestemmia
pronunciata in basso, fino allo scorno
persuadendo il vizio dell’amore.

Le ore e i giorni ci portano contro
ci scontentano la vita, il letto,
questa miserabile ombra che scende
prima del tramonto, prima dell’inedia.

Certo non lo fai apposta ad andare via
fanno così le persone anziane, senza
speranza, fanno come te quando ti bagni
gli occhi e poi scompaiono naturalmente.paci2

 

 

 

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