Una poesia di Laureano Albán inedita in Italia

traduzione di Tomaso Pieragnolo

 

PRATI DELLA MEMORIA

Vado in un prato.
Il mondo ha un peso di presagio.

Se io cammino e sogno
è perché attraverso giorni senza oblio.
Perché in me si equilibrano
lo spazio e il suo affanno d’ombra o fiore
e intorno a me le cose
brillano intensamente interminabili,
ognuna occupando la perfezione desiderata
nel vento di aprile.

Se cammino o parlo
è perché la distanza mi chiama alla sua memoria
e la morte si allontana dalle cose
ricordate più diafane.

Questo è il segreto di coloro che sempre avanzano
in un prato, sognandolo, come se non morissero.
Ogni passo che danno crea un azzurro o una foglia,
irrevocabilmente vivi, come le loro fiamme.

Se guardano, nasce l’aria
più trasparente e alta e desiderata.
E quando parlano del mare
si ode un fiume nel fondo
di tutto ciò che è guardato dall’uomo.

Se si trattengono, cade la notte
come un dado che mostra
la faccia oscura al mondo
e il firmamento estende
i suoi àmbiti di marmo
sopra l’aria silente.

Vado in un prato ed ogni passo
possiede e crea latitudini di pioggia.

Se gli corro attraverso,
lui esiste e mi chiama
ad esistere nel diafano.
Perché è un prato il giorno
più chiaro dell’infanzia,
che mai si termina di percorrere.
In lui tutte le cose,
perfettamente vive come lampade,
si illuminano sole, trattenute
negli occhi che volano.

Se cammino so che le cose più vive
con me camminando si fanno senza fine,
tornano trasparenti
come ciò che non termina.

Questo è il segreto
del meravigliato,
dell’eterno e del rapido,
del patto inesauribile
delle cose del mondo
con i mondi del sogno.
Se cammino è perché
entrambi i mondi mi chiamano.

*

PRADOS DE LA MEMORIA

Voy por un prado.
El mundo tiene un peso de presagio.

Si yo camino y sueño
es porque cruzo días sin olvido.
Porque en mí se equilibran
el espacio y su afán de sombra o flor
y en torno a mí las cosas
lucen intensamente interminables,
cada una ocupando la perfección deseada
entre el viento de abril.

Si yo camino y hablo
es porque la distancia me llama a su memoria
y la muerte se aleja de las cosas
recordadas más diáfanas.

Éste es el secreto de los que siempre avanzan
por un prado, soñándolo, como si no murieran.
Cada paso que dan crea un azul y una hoja,
irrevocablemente vivos, como sus llamas.

Si miran, nace el aire
más transparente y alto y deseado.
Y cuando hablan del mar
se oye un río en el fondo
de todo lo mirado por el hombre.

Si se detienen, cae la noche
como un dado que da
la cara oscura al mundo
y el firmamento extiende
sus ámbitos de mármol
sobre el aire silente.

Voy por un prado y cada paso
tiene y crea latitudes de lluvia.

Si yo corro por él,
él existe y me llama
a existir en lo diáfano.
Porque es un prado el día
más claro de la infancia,
que nunca se termina de recorrer.
En él todas las cosas,
perfectamente vivas como lámparas,
se iluminan a solas, detenidas
en los ojos que vuelan.

Si yo camino sé que las cosas más vivas
conmigo caminando se hacen interminables,
se tornan transparentes
como lo que no cesa.

Éste es el secreto
de lo maravillado,
de lo eterno y lo rápido,
del pacto inagotable
de las cosas del mundo
con los mundos del sueño.
Si yo camino es porque
ambos mundos me llaman.

 

da Somma di chiarità – Suma de claridades (1992)


Laureano Albán è nato a Turrialba, in Costa Rica, nel 1942. La sua opera è stata diffusa per la prima volta in Italia dal poeta Tomaso Pieragnolo, che  lo ha tradotto nella rivista Sagarana (2008), e nelle pubblicazioni a sua cura “Gli infimi crepuscoli”(Via del Vento 2010) e “Poesie imperdonabili”, (Passigli 2011, finalista Premio Internazionale Camaiore, rosa finale Premio Marazza per la traduzione). Più volte proposto come candidato al Nobel, Laureano Albán ha studiato Filologia e Linguistica all’Università di San José e si è laureato a New York. È stato fondatore di importanti associazioni di scrittori, come il Círculo de Poetas Costarricenses (1960) e il Movimiento Literario Trascendentalista (1973). Professore di Teoria e Pratica della Creazione Letteraria all’Università di Costa Rica (1990-1998) e Membro Permanente della Academia de la Lengua  Española, ha svolto diversi incarichi diplomatici per il suo paese: Ministro Consigliere all’ambasciata di Madrid (1981-1983), ambasciatore presso le Nazioni Unite a New York (1983-1986), ambasciatore Plenipotenziario in Israele (1987-1990), ambasciatore presso l’UNESCO a Parigi (1998-2002). E’ coautore del “Manifiesto trascendentalista” (1974). Ha ottenuto riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui il premio Adonais (Madrid, 1979),  il premio Nazionale di Poesia (1980 e 1993), il Premio di Cultura Ispanica (Madrid, 1981), il premio Ispanoamericano di Letteratura (Huelva, Spagna, 1982), il premio della VII biennale di Poesia (León, 1983). Nel 2006 ha ottenuto il premio Nazionale di Cultura Magón, il maggiore riconoscimento dato dal governo del Costa Rica per una vita dedicata alla cultura.. I suoi libri più importanti sono Herencia del otoño (1980), Geografia invisible de america (1982), Aunque es de noche (1983), Autorretrato y transfiguraciones (1983), El viaje interminable (1983), Suma de claridades (1992) e la vasta Enciclopedía de maravillas, in edizione bilingue inglese e spagnolo, iniziata più di vent’anni fa e composta da 4 volumi con più di 2000 poesie illustrate da oltre trecento artisti latinoamericani.

Tomaso Pieragnolo è nato a Padova nel 1965 e da vent’anni vive tra Italia e Costa Rica. La casa editrice Passigli di Firenze ha pubblicato il suo ultimo libro, il poema “nuovomondo”, finalista al Premio Palmi, Metauro, Minturnae, rosa finale del Premio Marazza e vincitore del Saturo d’Argento – Città di Leporano. Fra le sue precedenti pubblicazioni: “Lettere lungo la strada” (2002, premiato al Città di Marineo e finalista al Guido Gozzano di Belgirate), “L’oceano e altri giorni” (2005, finalista ai Premi Libero de Libero, Guido Gozzano di Belgirate e Ultima Frontiera e vincitore del Premio Minturnae Giovani). Una sua selezione di poesie scelte è stata pubblicata in spagnolo dalla Editorial de la Universidad de Costa Rica e dalla Fundación Casa de Poesía (“Poesía escogida”, 2009). La sua attività di traduttore di poesia latinoamericana si è svolta in collaborazione con la rivista Sagarana, nella quale dal 2007 ha proposto principalmente autori del Costa Rica e del Centro America, non ancora tradotti in Italia, e con alcune case editrici, che hanno pubblicato le sue traduzioni di Eunice Odio (“Questo è il bosco e altre poesie”, Via del Vento 2009, Menzione Speciale Camaiore per la traduzione) e di Laureano Albán, (“Gli infimi crepuscoli”, Via del Vento 2010 e “Poesie imperdonabili”, Passigli 2011, finalista Premio Internazionale Camaiore, rosa finale Premio Marazza per la traduzione).  Ha pubblicato inoltre per La Recherche due ebook di traduzioni di autori ispanoamericani, “Nell’imminenza del giorno” (2013) e “Ad ora incerta” (2014). Nel 2015, in collaborazione con Rosa Gallitelli, ha curato per la casa editrice Passigli la prima antologia italiana bilingue della nota poetessa costaricana Eunice Odio “Come le rose disordinando l’aria” (finalista Premio Città di Morlupo).


In copertina: Laureano Albán (fonte: www.los-poetas.com)

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