La doppia morale

“La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese”

(D. Serracchiani)

Dieci considerazioni – e domande.

  1. Se la violenza sessuale esercitata da un profugo risulta ancora più inaccettabile, lo stesso si dovrebbe dire di ogni reato che compiono i profughi. Ci si deve quindi aspettare che i profughi siano più rispettosi delle leggi italiane rispetto agli italiani stessi?
  2. Un profugo di solito proviene da un Paese dove il rispetto della vita umana, della legalità e della civile convivenza sono venuti meno: come pretendere che lui ne abbia più di noi? In più, di solito conduce una vita meno abbiente rispetto alla media degli italiani: e la povertà espone più facilmente al commettere reati.
  3. Dal punto di vista dell’accettazione morale, il profugo sarebbe legato da un dovere di riconoscenza verso lo stato che lo accoglie? E come assolvere tale dovere? Evitando di infrangere la benché minima legge di stato? Il profugo dovrebbe avere quindi un surplus di dovere morale una volta accolto in un stato?
  4. In questo modo, non si arriverebbe alla totale disuguaglianza sul piano umano, in relazione a diritti e doveri, in nome dello status identitario (stato di appartenenza o provenienza) di una persona? Non si crerebbero due morali: il comportamento della comunità accogliente va giudicato diversamente dal comportamento dello straniero accolto? Non si perderebbe il principio di uguaglianza della considerazione e del trattamento di tutte le persone in nome della loro comune umanità (comunismo)?
  5. Lo stato che ha accolto è una entità ASTRATTA: con chi il profugo dovrebbe essere riconoscente? Dovrebbe forse esplicare tale dovere di riconoscenza con tutti i cittadini di uno stato? Oltre a non infrangere le leggi, dovrebbe essere più “gentile” di noi con tutti?
  6. E’ lecito indicare come gruppo di appartenenza che ha accolto il profugo tutta la nazione cioè il popolo italiano? Il dovere di riconoscenza non si esprime di solito verso un ristretto gruppo di persone (per esempio una famiglia)?
  7. Per quanto riguarda l’accettazione sociale (della società italiana) dei reati dei profughi, occorre dire che è effettivamente più bassa rispetto all’accettazione sociale dei reati degli italiani. Metà del paese, come minimo, la pensa come la Serracchiani, se non in modo più estremo. Sotto questo punto di vista, la frase della Serracchiani (per lo meno la parte riferita all’accettabilità sociale o meno) si limita a descrivere una realtà di fatto: come mai ha fatto tanto scalpore dunque?
  8. Il senso di appartenenza, la comunità (il comunitarismo) sono istituzioni con un valore affettivo infantile e ricalcano legami ancestrali di sangue che la tribù metteva in atto. Le risposte alla Serracchiani di chi la ha lodata, arrivano da qui, dalla pancia – non vanno presi come endorsement politici. Quanto devono contare, in uno stato laico e democratico, gli istinti più animali dell’essere umano? Dobbiamo conformarci agli istinti a livello legislativo, in nome del realismo o elevarci in nome dell’idealismo?
  9. La pancia, il lato animale delle persone, non è un aspetto che il PD può permettersi di trascurare, e molti lanciano l’illazione che Serracchiani abbia esternato questa frase per accaparrarsi l’elettorato di centro destra. Allo stesso modo della legge sulla legittima difesa. Le esternazioni di Renzi e Serracchiani fanno parte di una strategia politica elettorale? Le accuse alle intenzioni come i complotti hanno la caratteristica di non poter essere mai verificati, e di impedire all’accusato potersi discolpare, dato che si è già emesso un giudizio a priori non verificabile.
  10. Pronunciata da un politico, una frase del genere può avere implicazioni sociali e politiche. Dal punto di vista legislativo potrebbe tradursi in una richiesta di aggravanti per i reati compiuti dai cittadini non italiani. E’ questo che vuole il Pd? O la frase è stata solo un l’espressione di un momento di verità?

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