#ArnesiDaSuono 31 – Darabouka: tamburo a calice dei paesi islamici

La darabouka – o darabukka, darbuka, dārbūqah, in lingua araba دربوكة da “derb“, battere, percuotere, chiamato anche  tarambuke (regioni balcaniche), τουμπερλέκι (Grecia), darabana (Romania), dumbelek (Turchia), tabla (Palestina), darbuka (Israele, Tunisia, Algeria), tarija (Marocco) tombak (Persia), Zirbaghali (Afghanistan)- è uno strumento a percussione della famiglia dei membranofoni originario dell’antico Egitto, diffusosi in Nord Africa ed impiegato nella musica popolare islamica di tutto il Medio Oriente. Nasce come tamburo a calice, in forma di anfora, con il fusto in argilla o terracotta, chiuso da una pelle tesa di animale (di capra o di pesce razza) e aperto sul fondo, lungo circa 30/35 cm.

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Si suona reggendolo sotto braccio – spesso in posizione verticale e a testa in giù – percuotendolo con una o due mani. Il darabouka moderno, detto anche goblet drum, è costruito in alluminio con membrana in fibre sintetiche e costituisce una fondamentale presenza ritmica nelle world music bands. Si registrano, inoltre, impieghi in opere di Hector Berlioz (Les Troyens,1855-1858) e di Darius Milhaud (Symphonic Suite,1932).

Marta Cutugno

(Le foto impiegate sono tratte dal video che segue)

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