#ArnesiDaSuono 28 – Sitar: principe della musica classica indiana

Il Sitar è uno strumento a corde pizzicate, di grandi dimensioni e dal lungo manico. Il nome deriva dal persiano seh-tar che significa “tre corde“, in riferimento all’omonimo strumento iraniano che presenta proprio tre corde. Setar e Sitar derivano entrambi dalla citara che a sua volta è evoluzione strumentale della lira.
Il sitar è conosciuto come lo strumento principe della musica classica indiana. La sua struttura presenta una cassa armonica costituita da mezza zucca essiccata chiusa da una lamina lignea sottile. Alla cassa è attaccato un lungo manico su cui sono tese sette corde superiori ed undici inferiori, collegate a ponticello e piròli: di queste, tre corde vengono suonate per l’esecuzione della melodia ( da qui, il significato letterale del nome dello strumento) mentre le altre corde – definite “Corde degli Dei” – vibrano per risonanza simpatica producendo così un accompagnamento ritmico e di bordone p, nella suggestione di un timbro caldo e vibrante.

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Foto: elmundo.es (Ravi Shankar e George Harrison)

Il più famoso sitarista è indubbiamente Ravi Shankar, musicista e compositore che insegnò a George Harrison (Beatles) la tecnica esecutiva ed espressiva allo strumento. Harrison ne restò così affascinato da impiegare il sitar nelle sue canzoni già a partire dal 1965. Dalla loro collaborazione, nel 1997 nacque l’album “Chants of India“. Di seguito, il link di “Chants of India” full album da YouTube.

Figlia di Ravi Shankar, Anoushka Shankar è nota musicista, compositrice, suonatrice di Sitar e sorellastra di Norah Jones.

Foto di copertina reperita su www.alibaba.com

Marta Cutugno

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