Rovine – Gabriele Tinti

ROVINE di Gabriele Tinti

Lo scrittore Gabriele Tinti (gabrieletinti.com) ha composto una serie di poesia ecfrastica ispirata ai capolavori dell’arte antica, coinvolgendo alcuni attori (tra i quali Joe Mantegna, Robert Davi, Burt Young, Franco Nero, Anatol Yusef) a leggere i suoi testi di fronte alle opere conservate nei maggiori Musei al mondo come il Metropolitan di New York, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo e di Palazzo Altemps e la Gliptoteca di Monaco.

I prossimi eventi saranno alla Gliptoteca di Monaco il 27 Novembre, a Palazzo Altemps il 4 Dicembre, al Museo Archeologico di Napoli in Gennaio e, in programma per il prossimo anno, all’Hermitage di San Pietroburgo e al Getty Museum.

Così l’autore spiega il suo lavoro complessivo: <Questa serie di poesia ecfrastica tenta di riattivare l’aura oramai persa dell’opera d’arte, di tutte quelle reliquie di mondi ed eroi – di un’umanità – che non ci sono più. Il tragico senso di morte, di vacuità, che appartiene persino ai nostri capolavori che si vorrebbero eterni, l’indeterminatezza che ha circondato spesso le loro attribuzioni, il carattere talvolta puramente ipotetico degli studi, la frammentarietà mutilata con la quale quasi sempre dall’antichità sono giunti sino a noi, mi hanno fornito lo spunto per parlare della caducità della vita, d’ogni opera dell’uomo, del significato del tempo per noi. “…Quel che riguarda il corpo è una corrente che passa, quel che riguarda l’anima sogno e vanità; l’esistenza è battaglia in terra straniera; la gloria postuma oblio[1], lenta caduta nella dimenticanza, nell’indifferenza dell’inorganico. Neanche le nostre opere ne sono immuni, così come ciò che più veneriamo. Nonostante il nostro disperato tentativo di preservarle e di resistere> (G. Tinti).

[1] Marco Aurelio, I ricordi, Libro II, p. 27, Ed Einaudi, 2015.

 


In copertina: Franco Nero legge “Il pugile” di Gabriele Tinti, Museo Nazionale Romano (courtesy Massimo Nicolaci)


Gabriele Tinti è un poeta e scrittore italiano. I suoi libri di poesia sono conservati nei maggiori centri di ricerca della poesia internazionale come la Poets House di NYC, il Poetry Center di Tucson, la Poetry Foundation di Chicago, la Poetry Collection di Buffalo e la Poetry Library del South Bank Centre a Londra. Ha scritto poesie ispirandosi ad alcuni capolavori dell’arte antica come Il pugile a riposoIl Galata suicida, il Victorious Youth , il Fauno Barberini, Il Discobolo, I marmi del Partenone, l’Ercole e molti altri ancora collaborando con Musei come Il Museo Nazionale Romano, il Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Metropolitan di New York, il LACMA di Los Angeles e la Glyptothek di Monaco. Le sue poesie sono state lette da attori come Robert Davi, Vincent Piazza, Michael Imperioli, Franco Nero, Burt Young, Alessandro Haber, Anatol Yusef e Joe Mantegna. Nel 2014 è stato invitato a partecipare alla Special Edition Series del SouthBank Centre di Londra. Nel 2016 pubblica in collaborazione con Andres Serrano “Last words” (Skira). Il progetto “Rovine” verrà raccolto in un libro (Skira) nel 2017/18.

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