FLASHES E DEDICHE- AMORE EMANA di ANILA HANXHARI- 26

Quando lessi per la prima volta i testi della Hanxhari nella famosa e per molti  “versi” criticabile antologia mondadoriana  ” Nuovissima poesia italiana” rimasi colpito dalla forza naturale del dettato. Ho la fortuna di poter leggere in maniera continua le poesie che pubblica, con molta discrezione, sui social e apprezzo la sua potenza timida. La parola si colloca quasi da sola nel luogo giusto, come se lei fosse una semplice veicolante del senso. Brindisi degli angeli del 2012 è un altro testo fulminante che merita una lettura approfondita. Qui ora si propongono alcuni brani tratti daldsc08358l’inedito “ Amore-emana”.

AMORE  EMANA

 

I.

 

Ti amo come un livido di foglie sul corpo

neanche il bosco contiene tanti rami quante braccia

la nostra giostra amore

il sole ci vede e ci sostiene su un punto solo

quello che muove gli occhi per non andare via dal tronco

 

Ama me come si ama la potatura selvatica del faro

senza sarcasmi, senza seme nei granai

con la fame del corvo al seno

se rimango nel fuoco senza muovere lo sciame

e vivo il volto, i getti negati nell’alveare

o non amarmi affatto!

 

Amo te

che vieni a prendermi dal fondo delle braccia

a braccia aperte

e incidi una nota con la bocca stretta all’aurora

non riesco più a sentire la nota

il tempo che corrode la lingua di vetro

l’ascesa del sangue del frumento

non avevi un piano per la potatura dei tigli

una fiamma in più per l’inverno

ci incontreremo prediletti

nei fumetti d’alabastro

fino a sentire l’eloquenza della pietra

fino a smettere di essere pietra

quando passerà l’allodola di vento

 

Ama me, amo te, ama me

cielo e pietra e carne

astemia di neve, di millenni

vino di albero infante

 

Amo te ama me amo te

e ci pensi tu ad accompagnare la mia bocca

non saranno mai confusi i lacci

sapranno annodare le zolle

le ruote della macchina

e la mia bocca sulla tua onda

in due facciamo un mare e una nave

e una stagione di naufraghi

ci mettiamo qualcosa addosso quando piove

solo una bocca in due può bastarci

il cambio di ruota, i fiori che vengono nutrendo

l’acqua profonda

e nel punto del ritorno l’àncora alla gola

 

 

 

 

II.

L’amore folle mette nei guai la mente

cadrà, dirai

danneggerà il tempo

ammalerà il silenzio

intaserà la luce

e tu tagli il più possibile

l’amore risponde alla potatura

con fuoriuscite forti e vigorose,

innaturali e sbilenche

Se l’amore è stato danneggiato

ne verranno lanciati altri rami

per rispondere all’offesa

vigorosi ma non fruttiferi

che cos’è un ramo dietro a quell’albero

è l’amore ma anche altro

chi chiama l’ape è il polline

che pensa con l’effluvio della letizia

aver cura degli entrambi i lati

di dio e della potatura

stai amando allora ami

con getti folli di luce

 

La passione cerebrale è materia del cielo

come la tua mano nella mia testa è madre

mi è giunta eroica la parola nel ventre

si riconosce per la nota l’aurora del seno

comprimere la ferita di latte

la commozione della bocca che incide14508758_1103706583050192_684922984_n

il sole sulla lingua

e non mi venire a dire che è alba fra poco

e le  vibrazioni del cuore sono una rete vuota

la passione cerebrale è ampia stagione

per prendere la mira si sguscia giù per le scale

o al patibolo

ecco ci siamo lasciati su una via estranea

ma non siamo mai andati via dall’abbraccio

ed è stagione fra poco

 

è profezia

se scendi dalla fiamma ossidrica

se riesci a sentire il mio vento stringilo

i boscaioli lo sanno che per potare il buio

ci vuole la foce

per tornare a terra amore

ci vuole la casa

saper stare nella solitudine delle ortensie

in muri alzati da semi

non in grado di germinare

è la giù in fondo all’anima

non oltrepassare la linea della zattera

 

 

 

III.

Anche la ghigliottina è un ricordo che ha visto la mente

che ha goduto il tempo dell’incontro con la luce

all’unisono del distacco

ha ripassato il cuore a memoria come una preghiera

ha leccato la teca cranica scrigno del bello

ha visto il ricordo

ecco questa è la vita

due si incontrano sulla ghigliottina

si vedono delle cose dentro

poi si rileggono sempre il corpo avanzato,

l’incendiario ti è abito della vanità

tu accusi di vanità il morente/ ahaha

che tempi di poeti indifferenti

oh sì sapevo, qui la rivolta dei lupi

hai incrociato le mie vedute carcasse di luce

ho una vendetta pronta

qui sulla ghigliottina con la testa sulla lama

il luccichio del sangue bianco

nuoto nella forza dell’antenato

e ti dono il bene che mi è ricordo stabilito

appena mi stacchi il collo dalla menzogna

un soffio d’aria sulla nuca

e guardi dal sangue come dalla finestra

la nuova fioritura

Non può mai sbagliare il bene

non ha ripostiglio né applausi e mani di creta

il bene è l’amore mieta cucendo i semi alla terra

un verme alla mela

per farti accorgere il tempo della raccolta

la pazienza ai corvi che dio nutre con la morte

ecco il bene ha partorito il fiato la coagulazione del mare

camminate sulle acque il bene solleva il capo

asciuga gli occhi con un sorriso

ed è viaggio viaggio viaggio

sui tempi negati

 

Guardate l’amore ha alzato le braccia

non come si arrende un uomo

ma come si semina il cielo!

 

 

Anila Hanxhari è nata a Durazzo nel 1974 e vive a Lanciano. È poetessa, pittrice, narratrice, traduttrice e presidente dell’associazione culturale “Italfida”, con cui ha ideato e curato diverse manifestazioni culturali e convegni internazionali. Attualmente è dirigente responsabile del settore cultura Ascom Abruzzo, per cui cura il Format di “Poesia e Impresa”. Ha pubblicato le raccolte poetiche Io tu e l’Anima (Ianieri 1997), Assopita erba dell’est (Noubs 2002), Cicatrici d’acqua (Noubs 2007. Prefazione di Giuseppe Conte), Brindisi degli angeli (La Vita Felice 2012. Prefazione di Maurizio Cucchi). Tiro a sorte la libertà (Tabula Fati Solfanelli prefazione di Davide Rondoni e Rolando D’Alonzo) È presente, fra le altre, nelle antologie Nuovissima poesia italiana (Oscar Mondadori 2005, a cura di Antonio Riccardi e Maurizio Cucchi), La parola che ricostruisce. Poeti italiani per l’Aquila (Tracce 2009), a altro ancora e sue poesie sono state pubblicate su «Specchio» de La Stampa e numerose altre riviste. Ha vinto vari premi (tra cui il Premio Camaiore-Proposta 2002, il Premio Matacotta opera prima 2003, il Premio Valle Senio, il premio Poesia nella vita 2011) e tanti altri.

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