Vinicio Capossela – Polvere Tour 2016 : Il sogno è in una manciata di polvere

di Libera Capozucca

Vinicio Capossela, Polvere tour 2016
Il sogno è in una manciata di polvere

Dall’album Canzoni della cupa, il “Polvere” tour di Vinicio Capossela ha fatto tappa a Civitanova Marche, sabato sera.
Di fronte ad un mare inquieto, agitato da una brezza poco estiva, subito lo spettacolo si è animato per la presenza di strane creature sul palco, strappate alla terra da braccia contadine impolverate e assolate. Finito il tempo di marinai temerari alla bramosa ricerca di balene da cacciare o mostri marini da uccidere (Marinai, profeti e balene, 2011), ora anime antiche infestano campagne sacre e misteriose, a ricordarci che l’uomo affonda le sue radici nella mitologia contadina. Tra di esse una creatura in particolare viene avanti: la testa è coperta di paglia e le mani sono spighe di grano. Dice che “bisogna seminare, far crescere le cose e poi mietere”, raccontando storie e proverbi di contrade oscure.

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Canta di un demone (“La bestia nel grano”) che a mezzogiorno appare per ammonirci su come la luce nasconda sempre un’ombra; sulle femmine contadine che partono, al levar del sole, per raccogliere tabacco nei campi. In stile mariachi, come un affresco stilnovista, parla della padrona della sua masseria, di quanto è bella e prorompente, angelo che desta amore nel petto in chi la ammira (La padrona mia). Ci sussurra dell’acqua chiara alla fontana in cui un cavaliere incontra un’innocente fanciulla di cui si invaghisce, e di quanto vorrebbe avvampare entro lingue d’ardente passione in zompa la rondinella. Poi spettegola su Franceschina la calitrana che se la intende col capocantiere e, come in una novella di Pirandello, ci parla della dura scorza di mulo lungo l’oscuro sentiero della cupa. Con Nachecici e la Marcia del camposanto scende il sipario su questi spiriti agresti e, dentro cerchi nel grano, il pubblico è avvolto in un’atmosfera di sogno mentre si dimena al ritmo di evocazioni musicali alla “spaghetti western” e dal folk tirato. Di colpo tornano alla memoria vecchie canzoni che, sollevando in aria le mani, liberano i corpi in danze goderecce: Marajà, Che cos’è l’amor, Uomo vivo, Al colosseo, Il ballo di San Vito, Si è spento il sole. E l’ultimo brano (Ovunque proteggi), sotto forma di preghiera, ci fa sentire tutti viandanti e poeti alla ricerca di un sogno.

Milano, 29 Giugno 2016. Market Sound, Vinicio Capossela.
Milano, 29 Giugno 2016. Market Sound, Vinicio Capossela.

Concerto intenso, raffinato, magico, in cui un grandioso cantautore ci ricorda come l’arte del musicista, specie se sporcata dalla polvere del viaggio, possa parlare ancora la lingua del sogno. Per indicare, ai sognatori, la direzione verso la strada del ritorno. Tra spighe di grano e creature affascinanti.

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