Giampaolo De Pietro – Estratti da “Se i fantasmi vengono dalle statue” (Isola, 2015)

Giampaolo De Pietro – Estratti da Se i fantasmi vengono dalle statue (Isola, 2015 – Illustrazioni di Rossana Taormina)

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La polvere viene dal libro.
La carta dall’aria.
L’alfabeto
dall’ulivo.
Il disperato dall’antico (ma
anche il giorno sperato, proviene
dal lontano passato). Futuro
viene da ora.
Il colore dalla mia mano.
La simmetria dalla bufera.
Come si sa, l’arcobaleno dal temporale.
E questo dall’erba e dal granchio.
La balena viene da vicino.
Il pensiero viene e va.
Il presente viene se canti (il gerundio va cantando).
L’illusione viene dal mondo.
La distanza dal bianco.
Il bianco viene dall’occhio,
e l’occhio dal buco nero.

*

Il sesso viene ascoltando.
La terra viene dalla nascita.
Nascere origliando.
Il verbo viene da piume.
Il rifiuto viene dall’occasione.
Salpare viene da deriva.
E questa viene a venire.
L’avvenire viene a largo.
E questo viene al corpo.
Il corso viene per nulla.
Il nulla viene con muffa dal vivo.
La casa viene dal germoglio.
Vegetazione da mormorio.
Sproloquio da morto.
E ghiaccio da affanno.
La domenica viene senza un perché.
Agosto da malanno.
Parigi da Corinto.
Ottobre viene da Lennon, per me.
L’anno 1978 viene dalla bandiera arcobaleno.
Lo scoprire viene appena.
Prima viene alla scoperta.
Freccia viene da precipizio.
Precipitare da scoccare, allora?
Città viene da invenzione.
Invenzione da natura.
La sera viene dal sospiro.
Il dare viene dalla teiera.

4 pensieri su “Giampaolo De Pietro – Estratti da “Se i fantasmi vengono dalle statue” (Isola, 2015)

  1. Grazie Gianluca, Carteggi, Antonio. Poco tempo fa, Giacomo Cerrai ha offerto una interessantissima lettura di questo piccolo libro nella sua pagina Imperfetta ellisse. Grazie a Mariagiorgia Ulbar, ideatrice e curatrice della collana Isola e a Rossana Taormina, il cui lavoro consiglio di approfondire!