InVersi Fotografici XXII – Siamo tutti Kim ossia del valore di tutte le ferite – De Luca Vs Nick Ut

di Cinzia Accetta

L’InVerso Fotografico di oggi è neve, fragola, mosca. Parla del vento che asciuga il bucato e dell’assemblea delle stelle ignare sulla notte della ragione popolata da mostri. Parla della pazienza del condannato e del viaggio del vagabondo entrambi senza colpa. In ogni parte del mondo si incontrano due realtà inverse, c’è qualcuno che fugge e qualcun’altro che ha premuto un bottone. Si fugge dal proprio paese, da se stessi, dal mondo occidentale, dal deserto, dalla fede o dal consumismo.

Si fugge.

Si va incontro al senso, alla ricerca di un senso altro che dia senso a se stessi e agli altri, al dolore, nostro e degli altri. E’ il dolore degli altri è un dolore a metà, sempre lontano, percepito attraverso un vetro, attutito dal proprio dolore che genera altro dolore. C’è una voce nella testa del kamikaze che urla più del silenzio che precede l’esplosione, che dà un senso al boato, che tace solo dopo aver premuto il bottone.

La ricerca di senso che guida gli aerei sui villaggi, che sgancia le bombe, che divide il mondo in buoni e cattivi, martiri ed assassini, il senso che non si capisce ma che viene indottrinato nelle scuole, nei plotoni, negli eserciti, nei campi di addestramento clandestini. Tutti cercano un senso che vada al di la della vita. Travalicare la vita al punto da poterne quantificare il valore, un valore sacrificabile in nome di un ideale.

Un ideale che vale più della propria di vita e di quella degli altri.

Phan Thi Kim Phuc 2 life examples

Dopo l’attentato di Parigi del 13/11/2015 e i seguenti atti di terrorismo, volevo rappresentare l’insensatezza dell’orrore e la prima foto che mi è venuta in mente – l’unica – è stata quella che ritrae Kim Phuc nuda orrendamente ustionata dopo un attacco al napalm presso il villaggio di Trang Bang, nel sudest del Vietnam. Quella fotografia in bianco e nero, opera del reporter della Associated Press Huynh Cong Ut, detto Nick, lasciò il mondo a bocca aperta.

Non c’è ragione che possa giustificare la scena che Nick porta sotto gli occhi del mondo. Kim è vietnamita, è francese, è siriana, è irachena, è cittadina di un mondo dilaniato come la sua pelle dal fuoco dell’odio, dal silenzio della ragione.

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Considero valore sapere, sapere dov’è il nord, dov’è il sud, sapere che c’è dell’altro. Sapere che la vita continua.

Siamo tutti contro, siamo tutti a favore. Siamo un plurale, una somma singolare di opinioni. Siamo tutti Kim e portiamo dentro il seme della speranza: la ricerca del valore.

Kim Phuc
Kim Phuc
In tempi di generali, di squilli, di proclami, i poeti, le poesie salvano le orecchie. No, salvano il mondo
(Erri De Luca)
Valore di Erri De Luca

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente
e quello che oggi vale ancora poco.

Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che.

Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord,
qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.

Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.


Erri De Luca nasce a Napoli il giorno 20 maggio 1950. A diciotto anni  si trasferisce a Roma dove entra nel movimento politico Lotta Continua divenendone uno dei dirigenti attivi durante gli anni Settanta. Durante la guerra nei territori della ex-Jugoslavia è autista di convogli umanitari destinati alle popolazioni. Come autodidatta approfondisce lo studio di diverse lingue; tra queste c’è l’ebraico antico, dal quale traduce alcuni testi della Bibbia. Lo scopo delle traduzioni di De Luca, che lui stesso chiama “traduzioni di servizio” – apprezzate anche dai più eminenti specialisti del settore – non è quello di fornire un testo biblico in lingua accessibile oppure elegante, bensì di riprodurlo nella lingua più simile e aderente all’originale ebraico.

Erri De Luca è anche collaboratore giornalista di diverse importanti testate giornalistiche tra cui “La Repubblica”, “Il Corriere Della Sera”, “Il Manifesto”, “L’Avvenire”.

Nato a Long An in Vietnam, Nick Út inizia a lavorare come fotografo per la Associated Press all’età di sedici anni, dopo che suo fratello maggiore Huynh Thanh My, anch’egli fotografo della Associated Press, era stato ucciso in Vietnam. Il suo lavoro più famoso è senz’altro la fotografia scattata nel 1972 a Kim Phúc, una bambina di nove anni nuda e gravemente ustionata, in fuga dal suo villaggio che era stato attaccato da un bombardamento al napalm, durante la guerra in Vietnam. La fotografia vinse il premio Pulitzer.[1]

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