Variazioni sul tema dell’ombra nella pittura di Caravaggio (7)

di Daniela Pericone

MADDALENA PENITENTE 1

Caravaggio, Maddalena penitente, 1595-1596 (Roma, Galleria Doria Pamphilj)

Ancora legata alla permanenza di Caravaggio presso Monsignor Fantino Petrignani è l’opera  Maddalena penitente. Vi è ritratta una giovane dai lunghi capelli rossi  raccolta in sé stessa e in lacrime, su una piccola sedia. Ricche le vesti, ma i gioielli, insieme a un vaso di unguenti, giacciono in terra di lato, come abbandonati – le perle sfilate alludono forse all’impeto di uno strappo -, in segno di rinuncia a quelli che si ritengono simboli della vanità femminile.

La luce cade come di consueto dall’alto e inonda l’incarnato e le stoffe minutamente descritte nei colori caldi e nei disegni damascati. Tutti gli elementi della figura, dalle palpebre semichiuse al viso reclino, dalle braccia arcuate alle mani mollemente adagiate l’una dentro l’altra, fino alla veste disposta a circondare i fianchi, sono concepiti a comporre un andamento circolare, un convergere alla solitudine del pensiero. Quasi si teme di turbare la compiutezza di tale silenzio e la sua posa riflessiva, se anche lo sguardo del pittore sembra sostare discreto, come non voglia invadere una intimità così profonda.

Si disse che Caravaggio avesse ritratto una giovane nell’atto di asciugarsi i capelli e che solo successivamente avesse adattato il dipinto al tema della Maddalena.

“Dipinse una fanciulla a sedere sopra una seggiola con le mani in seno in atto di asciugarsi i capelli, la ritrasse in una camera, ed aggiungendovi in terra un vasello d’unguenti, con monili e gemme, la finse per Maddalena.” (Bellori)

Caravaggio non ritrae se non modelli che cerca tra la gente del popolo, tra coloro che è solito frequentare. Non v’è dubbio che dare ai personaggi le sembianze di soggetti reali, come la popolana scelta a incarnare la Maddalena, accresca l’effetto di naturale bellezza e verità delle opere.

 

MADDALENA PENITENTE 2

Caravaggio, Maddalena penitente, particolare, 1595-1596 (Roma, Galleria Doria Pamphilj)

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