La nostalgia cinefila secondo Bogdanovich

Tutto può accadere

“Tutto può accadere a Broadway” (“She’s Funny That Way”) segna il ritorno di Peter Bogdanovich, classe 1939. Non a caso si percepisce, dall’inizio alla fine, tanta nostalgia per le commedie sofisticate, per la vecchia Hollywood e per il tocco d’autore alla Lubitsch. Scritto (con l’ex moglie Louise Stratten) e diretto da un Bogdanovich – già regista di “L’ultimo spettacolo”, “Paper Moon”, “Ma papà ti manda sola”, “…E tutti risero”, ma celebre anche per il suo documentario su John Ford e l’intervista con Orson Welles – desideroso di non perdere un colpo sul piano del ritmo delle battute e del brio, il film è un gradevole e intenzionalmente anacronistico viaggio nei meccanismi della pochade. Una farsa combinata con gli elementi raffinati della commedia newyorchese e della passione cinefila.

Il tutto al servizio di un buon cast: Imogen Poots (deliziosa squillo destinata a vivere il sogno hollywoodiano di diventare una stella), Owen Wilson (regista teatrale ma anche marito infedele con la tendenza a voler redimere le prostitute dopo una notte mercenaria), Jennifer Aniston (improbabile psicoterapeuta con dirompenti effetti comici), Kathryn Hahn, Rhys Ifans, Will Forte e Austin Pendleton, in un gioco degli equivoci quasi sempre divertente.

Realizzato grazie all’apporto produttivo di registi come Wes Anderson e Noah Baumbach, senza dimenticare il cameo finale di Quentin Tarantino, “Tutto può accadere a Broadway” non risulta innovativo e l’equilibrio tra momenti brillanti e gag avrebbe richiesto ancora più inventiva. Tuttavia, si tratta di un gioco affettuoso nei confronti del vecchio cinema, da “Colazione di Tiffany” di Edwards all’amato Lubitsch di “Fra le tue braccia” (1946), ancora capace di emozionare. Un gioco che non reinventa il genere ma che assolve il suo compito di garbata e intelligente messa in scena di un mondo folle, salvato solo dai sogni impressi sul grande schermo.

Marco Olivieri

Dal settimanale Centonove Press del 5 novembre 2015

Rispondi