Giusi Verbaro, una dedica

di Daniela Pericone

Ieri d’improvviso è venuta a mancare Giusi Verbaro, ha sottratto a noi la sua luce in una giornata di fine estate. Oltre che della sua amicizia, mi fece dono delle sue parole scrivendo la prefazione al mio Aria di ventura. Ora vorrei ricambiare attraverso le sue stesse parole, scelte a chiudere il testo, e dedicarle a lei e alla sua poesia. Lì dove continua a vivere.

“Come se la vita, per essere vissuta e assaporata, avesse per il poeta la necessità di essere guardata da dietro l’opacità di un vetro, attraverso l’evanescente distanza di un sogno.

È il trionfo della perdita del mondo. Ma è, al contempo, il trionfo della poesia.”

***

Il platano si annulla e si disfoglia

desolato dal gelo. Scarmigliato

e contorto dice la lunga attesa

 della luce. Delle rondini a frotte

 

 dentro i rami – ebbre d’amore folli d’allegria.

 Delle forme di insetti. Di tutto ciò che è vivo. Ed urge

e geme. Della vita – oh la vita

che s’approssima calda del suo turgore

 

 e che all’interno brulica. Già disposta

 alla danza alla gloria del verde alla festa

di fremiti e bisbigli. È che il sangue

 

 già scorre – linfa viva – dentro il corpo indurito

tra nudità del legno e compromessi di silenzi

e morte. E si allarga insolente. Dissipato.

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da Luce da Hakepa  (Book , 2001)   
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Giusi Verbaro, nata a Catanzaro nel 1938, ha vissuto tra la Calabria e Firenze, nella dicotomia fertile di doppie radici. Si è spenta nel 2015 nella sua casa al mare a Soverato. Poeta, saggista e operatrice culturale, ha svolto un’intensa attività di animazione culturale, ha collaborato a riviste letterarie e quotidiani e fondato vari premi letterari. Ha ricevuto il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la poesia nel 1985 e per la saggistica nel 2002. Ha pubblicato per la saggistica I poeti della Calabria (Forum, 1982), Le alchimie dello stregone (Rubbettino, 1984) e L’amorosa avventura (Abramo, 2000), saggio-antologia su trent’anni di poesia d’amore italiana. Sulla sua opera letteraria è stato pubblicato il volume monografico Senza fine, senza terra. Metafore del viaggio nella poesia di Giusi Verbaro (a cura di Mauro F. Minervino, Book, 2003). Sono stati inoltre realizzati i video-documentari: Per la poesia di Giusi Verbaro: una mai ricomposta meraviglia, a cura di Gabriella Maleti; Giusi Verbaro: l’erranza, le rotte e Isola, entrambi per la regia di Salvatore Emilio Corea.

Tra i libri di poesia si ricordano: Traiettorie e traslazioni (Forum, 1979), A valenze variabili (Forum, 1981), Mediazioni e ipotesi per maschere (Vallecchi, 1985), Utopia della pazienza (Forum, 1986), Itaca Itaca (Forum, 1988), L’eroe (Confronto, 1989),  Per amore, per follia (Periferia, 1991), Le lune e la regina (Book, 1993), Nel nome della madre (Manni, 1997), Luce da Hakepa (Book, 2001), Solstizio d’estate (Manni, 2008, Premio Camaiore). Nel 2013 ha pubblicato la sua ultima raccolta, Il vento arriva da uno spazio bianco (Interlinea).

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