Niccolò Fabi all’Indiegeno Fest

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Un artista in stato di grazia. Un autore e un interprete che ha raggiunto la piena maturità espressiva. Al teatro greco di Tindari, giovedì 13 agosto, Niccolò Fabi ha offerto un’ora e venti minuti di musica di qualità, scandita dai suoni raffinati dei GnuQuartet (Stefano Cabrera al violoncello, Francesca Rapetti al flauto, Roberto Izzo al violino e Raffaele Rebaudengo alla viola). Il tutto a conclusione della seconda edizione dell’Indiegeno Fest, nel nome della nuova musica indipendente.

Prima del cantante romano, reduce dal successo con Gazzè e Silvestri del disco e del tour “Il padrone della festa”, si sono esibiti, di fronte a un pubblico giovane ed entusiasta, nello scenario di Tindari, gli emergenti Colapesce, Levante, Dimartino e Tommaso Di Giulio. “Artisti che stimo e con i quali è bello condividere il palco nell’ambito di una manifestazione meritevole, che dovrebbe ottenere sempre più sostegno da amministratori e istituzioni”, ha sottolineato Niccolò Fabi nel corso del concerto, terminato a sorpresa con un classico di Franco Battiato, “La stagione dell’amore”, interpretato da tutti i protagonisti della serata.

Arrivato per ultimo sul palco, dopo Levante e Colapesce, Fabi ha esordito con la canzone “Milioni di giorni” per poi proseguire con “Offeso”, “Ẻ non è”, “Oriente”, “Ecco”, “Lontano da me”, e, naturalmente, “Solo un uomo”, “Una buona idea”, “L’amore non esiste” (ricordando gli amici e compagni d’avventura musicale Gazzè e Silvestri), “Il negozio di antiquariato” e “Costruire”. Il gran finale, dopo aver giocato ed essersi divertito con il pubblico, è dedicato ai vecchi successi “Vento d’estate” e “Lasciarsi un giorno a Roma”, con lo stesso cantautore alla tastiera.

Nel quadro di una emozionante esecuzione musicale, i GnuQuartet impreziosiscono la delicata alchimia di versi esistenziali e suoni intimi che caratterizza il canto di Niccolò Fabi. Un canto sussurrato e intenso. Tra ironia e introspezione, nella notte di Tindari, si ha avuto la sensazione di trovarsi di fronte a un artista in armonia con se stesso e con gli altri.

Marco Olivieri

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  1. Fabi è un artista dal tocco delicato e profondo. Colapesce un talento in piena evoluzione. Peccato non esserci stati…