Canzoniere inedito – Tomas Bassini

di natàlia castaldi

Scrivere un canzoniere per un amore perduto è un’impresa sconsigliata in partenza, dacché il rischio di cadere nei luoghi comuni e nelle immagini trite e ritrite, da melensa canzonetta è sempre dietro l’angolo. Quando ho ricevuto da Tomas Bassini questa raccolta, che in mancanza di titolo scelto dall’autore definirò qui canzoniere inedito, che continua e – direi – competa il precedente suo lavoro edito “E’ stato l’amore la grossa fregatura”, ho sinceramente temuto che replicandosi sarebbe “caduto”, che non sarebbe riuscito a mantenere l’autenticità e la freschezza  – ora ironica, ora dolorosamente incazzata e sarcastica – del lavoro precedente, che qui e lì presentava già delle piccole sbavature. Leggendolo ho scoperto invece, con grande piacere, che questo lavoro non solo non “sdegna” melensamente, ma al contrario raggiunge una maturità cinematografica nella regia dei frammenti, che mette a fuoco i diversi momenti dell’esperienza personale e del ricordo in una prospettiva distaccata, concisa e ben strutturata, sì da trasportare nella lettura attraverso un mondo di immagini che vanno al di là del soggettivo, permettendo a ciascuno di rivederle attraverso la propria esperienza di vita e di mancanza.

Abbiamo maniere differenti di riempire gli spazi vuoti,
modi lontanissimi di percepire la fine delle maree
____________________ le emigrazioni e le mezze stagioni.

È vero che non è più come una volta e che si stava meglio prima,
anche i locali che ci vengono dietro non sono più gli stessi
_________________________ e mi domando se sei tu a imbucarti male
o sono io a fare confusione con gli orari.
[…]

La discorsività e la fluidità dei testi che scorrono con naturalezza autentica per mezzo di un linguaggio vivo, contemporaneo, nel quale chiunque può riconoscersi, alleggeriscono la lettura, senza mai scadere nel banale o nello scontato. Bassini, infatti, riesce a dare a ogni frammento un guizzo a sorpresa che cattura, come si trattasse di un espediente filmico che sovrappone immagini del presente a flasback del passato. Ma la cosa che trovo più interessante a questo punto, non è tanto questo vai-e-vieni di ricordo e presente che si fondono insieme testo dopo testo, quanto la capacità di Bassini di presentarci il passato per mezzo di una trasmissione emotiva della percezione della memoria. Ed è proprio questa sua capacità, che sembrerebbe quasi istintiva, a restituire al lettore la possibilità di rendersi attore partecipe e non annoiato spettatore di un racconto visto e rivisto.

natàlia castaldi 

 ***

[ yavaş, yavaş ]

come se avesse un senso logico lasciarsi crescere la barba
fissarsi ad un balcone e fare scendere la treccia.

i miei tempi, dopotutto. e dopotutto ancora dei bei tempi.

***

 

Ma quante probabilità c’erano che piovesse
a Linosa e Lampedusa in piena estate?
Io dico nessuna ma se tu vuoi puoi dire anche meno.

Sta di fatto che si può vivere benissimo in camicia hawaiana
___________________________  tutto l’anno, per tutti gli anni che ci rimangono,
___________ che si possono fare scommesse idiote nei ristoranti e vincerle tutte
_________________________ tornarci spesso in quegli stessi ristoranti di pesce

noi che il pesce non lo mangiamo.
Sta di fatto che più mi addentro nelle statistiche meteorologiche
alla voce Linosa e Lampedusa
e più lo capisco che col cazzo che ci piove
in quei giorni là:
l’ultima volta c’eravamo noi
e prima era il millesettecentotrentaquattro.

Insomma non credo che ci siano scuse
ma se proprio ci tieni puoi farmele.


Bisogna convenire che il più delle volte
__________________________ fra me e te
c’è stata una confusione della madonna
che nemmeno la madonna in persona ci avrebbe capito niente.

-E il bello è che io sono pure agnostico.
Agnostico ma fiducioso.


Ritorno a quel giorno lì molto spesso
riavvolgo il nastro milioni di volte
sperando ogni volta in un finale differente.
Mi fa strano pensare a quanto tempo non sia passato
a quello che sul serio avrei dovuto dirti
ai tranquillanti che avrei dovuto adoperare.

È stato prima dei dinosauri, prima dell’uomo nero
credo che sia stato prima che tu nascessi
addirittura molto prima che tu ti mettessi a dieta.

Però è durato poco quel giorno lì
e se dura tanto è solo a causa del palinsesto
delle repliche martellanti piene di aspettative.

Ci sono giusto un paio di scene da non far proseguire
giusto un passaggio da rivedere

Suonala, Sam. Suona
e fai il tifo per me.


I punti sono due:
il primo è che non sei stata ai patti,
il secondo è che ancora non mi ci raccapezzo.

Poi ce n’è un altro di punto che però arriva dopo
e che adesso, così su due piedi, è improponibile spiegare.

Comunque ho visto che sei dimagrita
e che le cose non ti vanno bene.
_____________________ Lo so che non lo ammetterai mai,
ma per onestà intellettuale lo devo dire.


Sono sicuro che troverai il modo di farmi sapere
sicurissimo che avrai monili grandi da mostrarmi
________ che saranno gli stessi di tua madre, di tua nonna
__________ di tutte le donne di Sicilia, di tutte le donne in generale.

È certo che mi farai vedere come funzionano
che mi spiegherai i particolari che ci sono
le differenze che quasi non si notano.

Ne sono convinto come lo sei stata tu durante gli accerchiamenti
quando c’erano i barbari, le invasioni cosmiche
________ e tu mi dicevi che era bello se tornavo, se mi andava
________________ e di monili grandi non mi avevi raccontato quasi niente.


Non è molto credibile pensare che arrivato a questo punto
io non abbia ancora detto niente a proposito della sala cinema.
Il guaio è che non so da dove cominciare, e anche dove finire
è un po’ un problema.
Però non credere che io non ci abbia pensato. Lo faccio continuamente
e continuamente mi ripeto che ora ci scrivo qualcosa.

“Ogni volta che guarderai un film con Manfredi ti ricorderai di me”
questo ti dicevo, e ora mi sembra un buon inizio.
“Ogni volta… un film con Manfredi…”
È per questo che sfoglio i giornali in preda all’agitazione,
è il sudore freddo dell’ottimismo, la speranza che Manfredi ci salvi,
tutti e due.


Abbiamo maniere differenti di riempire gli spazi vuoti,
modi lontanissimi di percepire la fine delle maree
____________________ le emigrazioni e le mezze stagioni.

È vero che non è più come una volta e che si stava meglio prima,
anche i locali che ci vengono dietro non sono più gli stessi
_____________________________ e mi domando se sei tu a imbucarti male
o sono io a fare confusione con gli orari.

Mi chiedo com’è che te la passi una volta entrata,
se ti capita mai di centrare un pezzo azzurro di camicia
____________ o un colletto o un angolo svolazzante o uno striscione
se fai in tempo, a quell’azzurro, oppure se lo perdi tutto.


“Se ci sposiamo è qui che ci sposiamo”
ti dicevo io dentro al solito ristorante cinese.
E erano frotte di camerieri appuntiti come spade farfalla.
Erano nuvole di fumo, salvataggi puntuali.
“Se ci sposiamo è qui che ci sposiamo”.

E dopo tutto questo tempo mi sembra ancora un’ottima idea.


Le tue teorie riguardo ai punti di sutura
gli azzardi su quanto tempo ci vuole
_______________________ e quali meccanismi
per uscire illesi quando fuori piove.

I tuoi concetti in caso di frattura
ammaraggi affaticamenti influenze varie
_________________________ le norme
per seguire i corridoi a quattro zampe (ma niente a che vedere con i cani).

Provo a stabilizzarli, ora, a rimetterli in ordine.
Faccio i puntini della situazione ripiegando nel cavillo
che potrebbero servirmi a qualcosa, da qualche parte in qualche circostanza.

Ma è una scusa, anche questa, e come quella del cane non sta in piedi
(anzi, sta molto meno in piedi rispetto alla scusa del cane).

***

Tomas Bassini è nato nel 1985. Laureato in Filologia Moderna presso l’Università degli Studi di Siena, risiede attualmente in Turchia. Per le edizioni Lettere Animate è disponibile il romanzo, in versione e-book, Di quelli con cui.
È stato l’amore la grossa fregatura (Galassia Arte, novembre 2014) è la sua prima raccolta edita di poesie.

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