Raffinato ConcertOpera al Vittorio Emanuele

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In questo lungo weekend di dicembre, il pubblico messinese ha finalmente potuto fruire del ConcertOpera, vivido insieme di sinfonie e cori tratti dal repertorio d’opera italiano che il 6 Dicembre scorso ha inaugurato con successo il nuovo Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto. Protagonisti cinquantacinque componenti dell’Orchestra del Vittorio Emanuele e cinquantasei coristi del Coro lirico “F. Cilea” guidati dal M° Gian Rosario Presutti. Ancora più trepidazione avvolge la serata perché ci si trova tra le pareti di casa, pareti che vedono la macchina sonora rimettersi gradualmente in moto. Il programma si apre con la deliziosa sinfonia da “Il Buontempone di Porta Ticinese”, melodramma buffo di Placido Mandanici – compositore barcellonese esponente della scuola napoletana – eseguita in prima esecuzione moderna grazie all’attento lavoro di revisione e ricostruzione di Diaphonia Edizioni . Segue l’ouverture da “La gazza ladra” di G. Rossini, un capolavoro di brillantezza ben riletto dal Presutti, e il “Chi del gitano i giorni abbella?” dal “Trovatore” di G. Verdi. Grandi sentimenti messi in evidenza da giusti ritenuti e dinamiche nel preludio della “Traviata” seguito da “Noi siam le zingarelle” e “Di Matride noi siam mattadori”. Concludono la prima parte del concerto alcune pagine tratte dal “Nabucco”: l’ouverture eseguita con prorompenza, il potentissimo “Gli arredi festivi” e il “Va pensiero” ancora più suggestivo rispetto all’esecuzione barcellonese. Dopo l’intervallo si riprende con la splendida ouverture verdiana da “La forza del destino”, il preludio della “Cavalleria Rusticana” di Mascagni molto apprezzato per le giuste intenzioni e il gusto, e “Gli aranci olezzano” che olezzavano un po’ troppo data l’esecuzione eccessivamente incalzante. Magnifico il ”Regina Coeli”: un canto di estrema profondità arricchito dall’interpretazione appassionata e appassionante di Francesca Canale nel ruolo di Santuzza. Le sonorità orchestrali si sono vestite di altrettanta passionalità durante l’esecuzione dell’intermezzo di “Pagliacci” di Leoncavallo e dell’intermezzo della “Manon Lescaut” di G. Puccini seguiti dal raffinato coro a bocca chiusa dal II Atto della “Madama Butterfly”. Accattivante il “Guerra guerra”, un fuori programma dalla “Norma” di V. Bellini e in chiusura il coro dei Mattadori in bis. L’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele ha, in generale, ben espresso i propositi interpretativi del M° Gian Rosario Presutti che, in elegantissimo frac, ha regalato una intensa rilettura con il garbo che Lo contraddistingue. Molto bene il Coro lirico “F.Cilea” diretto dal M° Bruno Tirotta: omogeneo, preciso nell’intonazione e curato nelle dinamiche, imponente e delicato all’occorrenza.

Marta Cutugno

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